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Juve-Inter,le pagelle: Rabiot ispira, Micki lucido

Le valutazioni dei bianconeri e dei nerazzurri al termine della semifinale d'andata di Coppa Italia

Juventus-Inter

Juventus

Allegri: 6

Voleva gettare le basi per la qualificazione ma l’obiettivo svanisce a venti secondi dalla fine. La Juve procede a fiammate, non è scintillante, controlla più che spingere, poi con caparbietà trova il vantaggio ma arriva la beffa. Ora la Lazio per proseguire la corsa in campionato.

Perin 6,5

Si riscalda su una punizione non proibitiva di Dimarco, ma la vera perla è la reattività con cui salva sul piattone a colpo sicuro di Brozovic da pochi passi. Spiazzato da Lukaku su rigore.

Gatti 6

Confermatissimo ancora una volta e per meriti, garantisce subito il solito apporto di energia che piace molto anche al pubblico. Di testa, in scivolata, tiene bene.

Bremer 5

La scivolata con cui disinnesca un inserimento profondo di Dimarco vale quasi come un gol. Nel complesso è solido contro Dzeko e Lukaku ma rovina tutto con il tocco di mani che vale il rigore a venti secondi dalla fine.

Danilo 6,5

Inizia accompagnando spesso l’azione, con un paio di sgroppate offensive. Là dietro, nel suo core business, non tradisce mai.

Cuadrado 5

La Juve pende soprattutto dalla sua parte e fa bene perché, sì. Dimarco lo costringe a tenere le antenne sempre dritte in fase difensiva, ma il colombiano crea sempre qualcosa di buono. Prima arma Milik, poi centra il bersaglio in diagonale. Troppo presente nella rissa finale, espulso.

Fagioli 5,5

La serata non è semplice perché Niccolò galleggia tra uno sguardo a Mkhitaryan e la propensione a cercare l’inserimento. Si scioglie con due assist per Vlahovic ma restano gli unici squilli.

Miretti (20’ st) 6

Entra bene: sostanza preziosa.

Locatelli 5,5

Taglia e cuce, rincorre e rilancia. Riferimento prezioso nel doppio lavoro come ormai d’abitudine anche se con qualche sbavatura di troppo rispetto al solito.

Rabiot 6

Una riprova di quanto sia fondamentale si è avuta con la sua assenza forzata contro il Verona e infatti gode di attenzioni particolari dagli avversari che provano a fermarlo anche con le cattive. Più controllato del solito negli inserimenti ma quando affonda avvia l’azione del vantaggio.

Kostic 5

Finora con l’Inter era andato a nozze: un gol e due assist in campionato. Stavolta per metà gara viaggia con il freno a mano tirato, non riuscendo a trovare lo spunto in velocità e i rifornimenti per i compagni. Prova a pescare il jolly ad inizio ripresa con un sinistro dal limite di poco alto ma non è quello di sempre.

Di Maria 5

Inizia con un ricamo: tunnel a Bastoni e diagonale deviato in angolo. La Juve passa spesso e volentieri da lui ma la luce del Fideo non è nitida come al solito. E infatti si spegne in fretta, anche perché la condizione.

Chiesa (20’ st) 6

Torna a disposizione ed è già una buona notizia: non è al meglio, ma si danna l’anima per la causa.

Vlahovic 5

Avvia l’occasione di Di Maria all’alba della gara anche lui con un tunnel su Brozovic e sembra un inizio promettente. Al contrario, gli arrivano pochi rifornimenti e Dusan inizia la solita caccia al gol, con un po’ di frenesia. Ci prova due volte di testa, due volte alto. E stop.

Milik (29’ st) 5

Poteva essere l’uomo della provvidenza come auspicato da Allegri ma si divora il vantaggio da due passi sull’assist di Cuadrado.

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