La Lazio ci ha provato e a San Siro ha giocato un'ottima partita, mettendo alla prova per tre volte la bravura di Martinez, impeccabile sostituto di Sommer. Tuttavia, non aveva fatto i conti con il mancino micidiale di Arnautovic, al quarto centro stagionale, che ha fulminato Mandas e ha gettato le basi del quarto e quinto derby stagionale fra Inter e Milan, nelle semifinali di Coppa Italia in programma il 2 e il 23 aprile. Saranno la rivincita della finale di Supercoppa, persa dai campioni d'Italia a Ryad all'inizio dell'anno. Calhanoglu su rigore, procurato dal fallo di Gigot ai danni di Correa, ha chiuso il conto eliminando i biancocelesti che, una volta di più, hanno capito quanto pesi l'assenza di Castellanos. Tchaouna non è un centravanti e lo si sapeva: ci ha messo tutto l'impegno che aveva, ma è risultato un pesce fuor d'acqua, nonostante la vena di Zaccagni, il movimentismo di Isaksen, la spinta di Dia. La Lazio recrimina sulle decisioni arbitrali e ne ha ben donde. In occasione della cannonata di Arnautovic, Dumfries trattiene Rovella per il braccio sinistro: probabilmente il biancoceleste non sarebbe riuscito a contrastare il tiro dell'austriaco, ma il fallo c'è stato. Inoltre, nel momento della conclusione di Arnautovic, De Vrij - in fuorigioco, oltre Pellegrini - è sulla linea di visione fra il pallone e il Mandas, che si sposta a destra mentre il pallone va dall'altra parte. Fabbri non vede e il Var pure.
Inzaghi in corsa su tre fronti
Inzaghi è riuscito nell'intento di ritrovarsi l'unico allenatore in lizza su tre fronti (campionato, Champions e Coppa Italia), ottimizzando le energie a disposizione in vista di un calendario che sarà fittissimo di fatiche. A cominciare dalla supersfida del primo marzo al Maradona. Tant'è vero che, contro la Lazio, inizialmente i titolari in campo erano quattro (Martinez, Dimarco, De Vrij e Pavard), mentre l'occasione di brillare è stata offerta ad Arnautovic, Asllani, Bisseck, Frattesi, Taremi e Zielinski. A rompere la supremazia territoriale degli ospiti ha pensato lo splendido gol del vice Lautaro: ha cambiato l'inerzia della partita. Un quarto d'ora prima, Inzaghi aveva perso Darmian per infortunio, sostituendolo con Dumfries che ha circoscritto l'azione di Zaccagni e, di certo, sarà protagonista sia a Napoli sia in casa Feyenoord. Agli stop di Carlos Augusto, Zalewski e Darmian, sulle fasce Simone risponderà con l'olandese e Dimarco. La traversa di Pedro su deviazione di Bisseck nei minuti finali è stata l'ultimo sussulto di una Lazio alla quale l'orgoglio non è bastato. Però la squadra è uscita a testa alta dalla Coppa Italia: ora, l'importante è non abbattersi, ma concentrarsi sull'Europa League e sulla caccia a un posto nella prossima Champions. Nulla è impossibile.