Chiamatela città-mobile. Perché queste cifre... non si sono mai viste. C'è un unico precedente che gareggia nella storia di Casteldebole: il 1964. Anno che non necessita di ulteriori spiegazioni. Quello dello spareggio, di quel Bologna-Inter che decise all'ultimo uno scudetto tesissimo. L'ultimo spareggio per il titolo. Vinsero i rossoblù, con ben 20mila bolognesi al seguito. Questa volta però, al seguito di Orsolini e compagni, ci sarà un numero se possibile ancora più grande. Si parla di almeno 30mila tifosi, capaci di bruciare a tempo record i biglietti a disposizione: in vendita ce ne sono ufficialmente 29.303 e sono andati tutti esauriti, poi c’è una quota di biglietti riservati ai parnter e agli sponsor. «Si muove la città», recita la sciarpa celebrativa fatta dal club in questi giorni. Mai frase fu più azzeccata.
Bologna, Cremonini e Morandi 'guidano' l'esodo per la finale di Coppa Italia
Per rendere l'idea: di 30mila posti è la capienza del Dall'Ara. Mercoledì prossimo, l'intero stadio traslocherà dunque nel ben più grande Olimpico. Il treno è l'opzione più gettonata, ma in tanti si muoveranno anche in pullman. Almeno una trentina sono pronti a partire dalla Due Torri. Non c'è ancora un raduno ufficiale per vivere il pre-partita: anche se presto, potrebbero esserci novità. Di certo poi c'è che quel muro umano di 30mila anime, in arrivo da Bologna e non solo, si ritroverà tutto tra Curva Nord, Tribuna Tevere e Monte Mario. Dove il tifo rossoblù, darà vita innanzitutto a un'imponente coreografia, realizzata coi soldi dei tifosi. Per la categoria "vip" ci sarà Cesare Cremonini, immancabile allo stadio con la sua "Poetica". Ci sarà anche Gianni Morandi, che festeggiò febbricitante gli 80 anni a Lisbona, la sera della partita contro il Benfica. E da lassù, guarderà anche Lucio Dalla. Sempre presente con l'iconica "L'anno che verrà": ormai inno ufficioso della squadra. Per la politica ci sarà poi il sindaco Matteo Lepore e il tifosissimo Pierferdinando Casini. Una platea già vista ad Anfield. E pronta a replicare.
Maxi-schermo allestiti in vati punti iconici della città
Di certo c'è che sarà un esodo con ben pochi precedenti. Nella storia di Casteldebole e non solo: perché la cifra spicca anche se confrontata con le squadre non appartenenti al cerchio delle "grandi", che hanno giocato la finale negli ultimi vent'anni. Si tratta del club formato da Fiorentina, Sampdoria e Atalanta, che non andarono mai oltre le 28mila unità. Il Palermo nel 2010 fece 35mila, numero impressionante che sarà comunque tallonato dai bolognesi. La possibilità di vincere un trofeo, e aggiornare conseguentemente la bacheca, chiama del resto a una mobilitazione di massa, come da tempo sotto le Due Torri non si viveva. Tutta la città sarà coinvolta: il maxischermo in Piazza Maggiore non ci sarà, per motivi economici e di legge, ma ce ne saranno altri in vari punti iconici. Due su tutti: la Montagnola e Piazza Lucio Dalla. Quantomeno per rimanere al centro città. Nelle scorse ore sui social era partito pure il tam tam per aprire il Dall'Ara: perché nessuno vuole guardarsela da solo. Prima di Roma però, ci sarà Milano: chiaramente l'attenzione è tutta sull'Olimpico, ma in più di un migliaio presenzieranno anche domani sera a San Siro. La voglia di Bologna del resto è straripante. Un'intera città è pronta a partire. Per coltivare il sogno...e renderlo realtà.