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TOP 100 EURO 2016, Mandzukic: «Grazie alla Juve sono rinato»

Mancano 87 giorni all'Europeo: alla scoperta dell'attaccante croato che ha girato mezza Europa, vincendo

ROMA - Un metro e ottantaseicentimetri di nervi e muscoli al servizio della Juventus. Perché quando c'è da lottare, e soprattutto quando la lotta si fa dura, puoi contare su Mario Mandzukic. Stoffa da combattente, l'attaccante croato si è ritagliato un ruolo da protagonista anche in Italia. Arrivato tra lo scetticismo generale nel post Tevez e aspettando Morata, Super Mandzo c'ha messo un po' a carburare in bianconero, ma poi s'è preso la scena. Qualche infortunio di troppo ne aveva condizionato l'avvio di stagione, e mentre la Juve arrancava a distanza siderale dalle prime la gente si chiedeva "perché 19 milioni per Mandzukic?". «Perché Mario è uno di quelli che non molla mai», la risposta Allegri l'aveva data in tempi non sospetti.

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COMBATTENTE - Faccia da pirata, stoffa più grezza rispetto ai suoi tanti colleghi, ma altrettanto efficace. Mario Mandzukic è un combattente, l'unica volta che è scappato aveva 6 anni e nella ex Jugoslavia c'era la guerra. La fuga in Germania lo forma come uomo e torna in Croazia come calciatore: Marsonia, poi Nk Zagabria e finalmente la Dinamo, con la quale vince da protagonista 3 campionati, di Coppe e 4 supercoppe di Croazia. Lo vede il Wolfsburg campione di Germania ma il tecnico Steve McClaren lo schiera ala sinistra e Mario si perde all'ombra di Edin Dzeko. Poi questo parte e Felix Magath fa di Mandzu il "Supermario" di Germania. Cinquantasei gare e 20 gol con i lupi, poi nel 2012 il grande salto, il Bayern Monaco, dopo un Europeo giocato da protagonista con la sua Croazia (fa gol anche all'Italia nell'1-1 di Poznan). Jupp Heynckes lo trasforma in un carrarmato dell'area di rigore, complice l'infortunio all'altro Mario, Gomez. Vince tutto con il Bayern, Champions da protagonista inclusa, poi arriva Guardiola e la favola tedesca finisce. Ma Mandzu ha grinta e carattere, l'uomo giusto per Simeone all'Atletico Madrid. Con 20 gol in una stagione capisce che può alzare l'asticella, arriva la chiamata di Allegri e Mario dice sì alla Juventus.

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SUPER MANDZO - Parte subito alla grande con un gol in Supercoppa (che vince) alla Lazio. La notte di Manchester lo consacra al fianco di Morata, poi l'infortunio. Mario si perde e si ritrova, sempre grazie alla Juve. Protagonista della rimonta bianconera con 6 gol a cavallo tra la nona e la 17esima giornata, sembra il valore aggiunto mentre Morata perde colpi e Dybala giova degli spazi che gli crea, ma qualche noia muscolare di troppo lo frena. Quel che è certo è che Mandzukic è il più forte attaccante "in tackle" (come l'hanno definito i media tedeschi) in circolazione. Pressing asfissiante sui difensori avversari, sponde, colpi di testa e quando conta anche qualche gol decisivo. Attaccantone d'area, ma sa anche manovrare. Il contratto dice scadenza 30 giugno 2019, con stipendio di circa 3 milioni e mezzo l'anno. La valutazione resta quella: 19 milioni per chi lo vorrà, alla soglia dei 30 anni. Solo che la Juve non ha nessuna intenzione di venderlo.

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