NAPOLI - Le voci di dentro valgono: soprattutto adesso che, fase interlocutoria, c’è da intuire gli scenari. «Si fa». Le voci che raccontano dell’appuntamento dell’altro giorno, della chiacchierata tra Aurelio De Laurentiis e Giampaolo Pozzo, si sbilanciano - ufficiosamente, anzi segretamente - e lasciano spalancare un orizzonte azzurro nel destino di Piotr Zielinski (22). «Si fa». Le voci sono tante, e son tutte coscienza del mercato, e se qualcuno si lascia sfuggire che c’è stato un nuovo contatto con il Porto, bisogna crederci (non senza riserve, sia chiaro): il Napoli ribadisce la sua posizione, ricorda che l’offerta è concreta e seria ma anche rivedibile (però un po’) e che comunque c’è un desiderio forte.

LA CONFERMA - Poi ci sono le voci di fuori, quelle che si spargono nell’etere, che dicono ciò che possono ma aiutano a capire, perché bisogna andare a leggere nelle parole, che a volte diventano messaggi subliminali soprattutto se li spiffera Franco Soldati, presidente dell’Udinese, a Kiss Kiss. «Siamo agli albori dell’affare». Ma domani è sempre un altro giorno e non c’è bisogno neanche di scomodare la cinematografia, le frasi fatte e le storie (vecchie) d’un mercato ch’è moderno; né si può far fingere di niente, di smentire: Napoli e Udinese hanno fatto passi in avanti ed ora resteranno un po’ in stand by, perché non ci sono immediate soluzioni per archiviare la pratica; poi Zielinski scenderà in campo e metterà anche la sua parola in una vicenda ch’è diventata grossa, anzi enorme, come una bolla che prima o poi deve esplodere.

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