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Euro 2016, Rossi: «Italia squadra vera. La Spagna ci teme»

Il Pepito: «Il mio futuro? Tornerò alla Fiorentina e vedremo»

BORDEAUX (FRANCIA) - Lontano dagli occhi ma non dal cuore. Per 'Pepito' Rossi l'azzurro è sempre un colore vivissimo, ancorché pieno di rimpianti. E ora che si incrocia di nuovo con la Spagna, la sua terza vita calcistica, l'entusiasmo per la nazionale si riaccende. «Da tanti segnali mi pare chiaro: loro ci temono davvero - racconta all'Ansa Giuseppe Rossi, da New York - La Spagna ha capito che questa nazionale messa insieme da Conte è una squadra, una squadra vera. Hanno studiato le prime due partite degli azzurri, hanno visto che vanno in campo con tanta fame. E che sono disposti a giocare uno per l'altro, senza individualismi. Una squadra, ecco: per la Spagna è molto importante».

GLI INFORTUNI - Dopo il calvario di tre infortuni, l'attaccante italo-americano ha sfiorato l'azzurro l'ultima volta prima del disastro brasiliano: una selezione nel gruppo allargato e poi la decisione, amara, di restare a casa. Ma Rossi ancora una volta non si è arreso, e ha ricominciato dal Levante, 17 presenze e 6 gol, l'ultimo pesante: il 2-1 che alla penultima di Liga ha tagliato fuori l'Atletico dalla corsa scudetto. Ora dagli States dove è in vacanza, a margine di un torneo benefico, lancia messaggi sul suo futuro ("tornerò alla Fiorentina e vedremo"): e getta un occhio sull'Europeo, a cominciare dalla sfida di Parigi, lunedì, tra Italia e Spagna. «Quello spagnolo rimane sempre un calcio di riferimento, nel mondo - sottolinea - andiamoci piano a dire che è una nazionale a fine ciclo, a parte l'età basta scorrere la rosa dei 23 per capire di che giocatori stiamo parlando».

FOTO: ITALIA-SPAGNA AI RAGGI X

TEMA TATTICO - Quale sia il tema tattico della nuova sfida, Rossi lo ha bene in mente: «Compattezza di squadra, a partire dal blocco difensivo, contro possesso palla: vedremo azzurri e spagnoli che interpretano un calcio opposto. Ma per me sono tutte e due divertenti da vedere», aggiunge. Di Italia e Spagna, però, Pepito apprezza anche altro: «È strano, giocano due tipi di calcio opposti ma affrontano la vita allo stesso modo: a Valencia come a Firenze o a Parma ho incontrato persone sempre disponibili, aperte a qualsiasi cosa bella. Basta guardare come la gente vive fuori dalle mure di casa, come si gode la vita». Lunedì qualcuno se la godrà di più, e 'Pepito' non ha dubbi su chi tifare.

VIDEO: EURO 2016 IN 60 SECONDI

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