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Crazy for football, nel 2018 i mondiali di calcio della salute mentale si terranno in Italia

Carlo Verdone e Ambra Angiolini tra i testimonial della manifestazione che servirà a dare un calcio alle barriere e ai pregiudizi

ROMA - Sarà anche un modo per "dare un calcio" alle barriere e ai pregiudizi. Sono stati presentati questa settimana a Roma i Campionati del mondo di calcio per persone con disturbi mentali che si terranno in Italia nel 2018 con il patrocinio del Coni, della Federcalcio e del Ministero della Salute. Padrino e Madrina d'eccezione, Carlo Verdone e Ambra Angiolini, ma in questi tre anni saranno tantissimi gli attori , gli sportivi, le istituzioni e i medici che sosterranno il progetto della Nazionale di calcio per persone affette da problemi psichici. Alla base della macchina organizzativa, l'importanza e la valenza terapeutica del gioco del calcio nell'ambito della riabilitazione psichica e della lotta ai pregiudizi che sussistono intorno ai pazienti affetti da questo tipo di patologie.

CARLO VERDONE IN REDAZIONE AL CORSPORT

IL CALCIO PUO' RENDERE FELICI - «Giocare al calcio può rendere felici: i ragazzi coinvolti nel progetto della Nazionale e tutti i pazienti a cui e' stato proposto di praticare questo sport hanno riportato una significativa riduzione dei ricoveri e dell'uso di farmaci», come spiega il Prof. Luigi Janiri Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Carlo Verdone si è detto entusiasta di appoggiare questa iniziativa: «La disabilita' e il disagio psichico sono temi che sento profondamente e che ho trattato anche nei miei film. La notorieta' implica il dovere di metterci la faccia e l'impegno a sensibilizzare l'opinione pubblica, per questo sono qui». Anche Ambra Angiolini ha voluto dare il suo sostegno a questo progetto: «Questi Mondiali così particolari daranno voce a realta' spesso guardate con enorme diffidenza ed essere una spinta a superare i pregiudizi e le etichette. Anche il teatro e' un luogo in cui le persone con queste difficolta' hanno modo di esprimersi liberamente portando se stessi sul palco creando momenti di profonda intimita' e bellezza».

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