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Le tendinopatie si evitano con la giusta preparazione

REUTERS

Il parere dell'esperto: "E' fondamentale l'equilibrio tra muscoli estensori e muscoli flessori"

Nei calciatori, e negli atleti in generale, si possono manifestare tendinopatie. Queste possono essere acute o croniche: le prime hanno una evoluzione breve e sono legate ai traumi, mentre le seconde insorgono a causa di una progressiva degenerazione del tendine. «Il tendine – spiega il professor Maurilio Marcacci, direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologica I dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna - è una delle poche strutture del corpo umano che ha difficoltà a guarire. Uno degli infortuni più frequenti nel calcio – prosegue l’esperto – riguarda il tendine rotuleo». Fa storia, in questo senso, il doppio infortunio a Ronaldo (il “Fenomeno”) che dopo essersi procurato una lesione al tendine rotuleo nella sua terza stagione all’Inter (nel novembre 1999), si infortunò nuovamente al suo rientro in campo, quattro mesi e mezzo dopo, con la rottura totale del tendine rotuleo del ginocchio destro. Otto anni dopo, quando vestiva la maglia del Milan, lo stesso infortunio lo colpì al ginocchio sinistro.

Prevenzione - Per scongiurare il più possibile l’insorgere di problemi ai tendini occorre allenarsi adeguatamente, come spiega ancora il professor Marcacci: «Le tendinopatie si possono prevenire. Esistono protocolli da seguire per avere una preparazione atletica estremamente corretta. L’aspetto fondamentale riguarda il completo equilibrio tra muscoli estensori e muscoli flessori. Per questo motivo, occorre fare stretching prima, durante e dopo le partite».

 Recupero - Il recupero, invece, consiste nel ristabilire le strutture tendinee attraverso trattamenti di rieducazione muscolare e trattamenti fisioterapici riabilitativi. Ma, come in tutti gli infortuni, molto dipende anche dalla forza di volontà. Il professor Marcacci ha avuto in passato tra i suoi pazienti illustri Roberto Baggio, uno che di arrendersi di fronte ai tanti infortuni subiti nel corso della sua carriera non ha mai avuto intenzione: «La forza di volontà – sottolinea il professor Marcacci – è estremamente importante per cercare di ristabilire l’equilibrio. E quando dico equilibrio mi riferisco anche a quello mentale, non solo fisico. La voglia di guarire e la fiducia nella guarigione che un atleta ha si può rivelare fondamentale per tornare in campo».

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