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Euro 2016 Italia, Florenzi: «Noi, uniti, pronti a scalare l'Everest»

Il romanista esalta il gruppo azzurro: «Qui non ci sono laziali o napoletani o juventini: la maglia azzurra è una seconda pelle»

MONTPELLIER - Alessandro Florenzi, in conferenza stampa con Immobile e Insigne, ha portato il suo contributa di chiarezza sul momento magico della Nazionale. Naturalmente l’esterno della Roma ha nel mirino, come tutti gli azzurri, la Germania: «Come ci caricheremo? Alcune partite non vanno motivate: così come è successo per Italia-Spagna, ti viene semplicemente voglia di giocare; lo stesso accadrà per Italia-Germania: va da sé... insomma succederà così anche in questo caso».


  
QUANTE DIFFICOLTA’ - Florenzi ha spiegato poi il suo punto di vista sulla serie di infortuni a catena che stanno falcidiando l’Italia e magari i “vantaggi” che hanno gli altri, come un giorno in più di riposo dei tedeschi: «Chi pensa queste cose è un perdente: loro hanno un giorno in più per riposare..., manca questo o quello...ripeto, sono scusanti da perdenti! Noi dobbiamo prendere queste cose e trasformarle in forza, perché siamo in 23 e uniti; abbiamo appena scalato una vetta importante, ora abbiamo l’Everest! Ma siamo una squadra! Gomez dice: “vinciamo noi”? Uno può dire quel che vuole ma c’è il campo. Io non li invidio ma è pur vero che per loro parlano i fatti! Sono i campioni del mondo, hanno la fiducia dalla loro; noi la stiamo conquistando, con l’allenamento, partita dopo partita; sappiamo che non sarà facile ma vogliamo l’impresa: per noi, per la gente che sarà con noi».
  
SU CONTE - Florenzi ha poi parlato di Conte: «Il mister ha portato in questi due anni tutto il bagaglio tecnico e tattico dell’allenatore e la personalità che aveva in campo! Noi abbiamo lavorato per fare in partita quello che voleva; delle volte abbiamo fatto bene, altre meno perché ci sono anche gli avversari; il suo è un bel metodo, è bello giocare così, bello trovare i compagni a occhi chiusi».
  
GIOCATORI TIFOSI - Il centrocampista della Roma ha poi spiegato il segreto dell’alchimia di gruppo: «Dopo un gol dell’Italia non vedi l’abbraccio del primo compagno vicino a chi segna, ma ci trovi un dirigente, uno con la casacchina, eppoi tutto il gruppo; è la prova oggettiva, si vede che ci teniamo alla maglia, come si dice. Siamo giocatori-tifosi, vogliamo fare del bene a questa Italia e vogliamo che i tifosi ci seguano e ci sostengano fino alla fine».


IL RUOLO - Florenzi, arrivato da mezzo destro, impiegato da esterno sinistro, contro la Spagna, al posto di Candreva, è stato schierato nel suo ruolo naturale, risultando tra i migliori: «E vero, mi trovo bene a destra da quinto, ci metto qualità e così riesco a dare una mano ai miei compagni».
  
COME ROMA LAZIO - Sull’esultanza del Galles nel momento dell’eliminazione dell’Inghilterra che ha fatto discutere Oltremanica, Florenzi è stato netto: «E’ come un Roma-Lazio o un Napoli-Avellino; se gli altri perdono è giusto che uno festeggi; ovviamente nel giusto modo: una cosa è darsi le coltellate, una cosa è festeggiare, e comunque speriamo che l’Inghilterra si riprenda il più tardi possibile...».
  
A UEFA.COM - Il giocatore della Roma ha poi parlato a Uefa.com. Tre i concetti più significativi: «La cosa bella di questa Italia è che qui juventini, romanisti, laziali, napoletani si sentono uniti dalla maglia azzurra che deve essere come una seconda pelle; un altro gol come quello a Ter Stegen? Io non se Neuer sta pensandoa me...spero lo faccia a fine parita...; Conte? Lui si rilassa solo quando dorme».

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