NAPOLI - Prevenire è sempre meglio che curare e il principio - più che il proverbio - vale anche nel calcio: due settimane per restare nel limbo, per avere (mezze) certezze, per sapere che Sime Vrsaljko (24) è stato acquistato, ma solo teoricamente. Perché non basta avere una bozza d’accordo con il Sassuolo (dodici milioni e Zapata). Nel football non vanno così le vicende: l’Atletico Madrid s’è fatto avanti, ha lanciato la sua proposta scioccante (quadriennale da due milioni di euro netti) ed è rimasto alla finestra. E fa niente se Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, abbia espresso un concetto per nulla insignificante: «Noi non abbiamo mai trattato con gli spagnoli». Può darsi che accada, chi può dirlo?, perché intanto la situazione vive una pausa (di riflessione?) ed avrà bisogno del tempo necessario per sbloccarsi.

IDEA BIS. Però intanto qualcosa bisogna pur fare, per non rischiare di ritrovarsi a corto di esterni, per non compromettere l’idea del progetto che è ampia e guarda lontano: il Napoli conosce questo Mondo, sa ch’esiste un pericolo imprevedibile, ed allora s’è portata avanti, ha scelto la soluzione alternativa, ha chiamato il Milan ed ha chiesto informazioni su Mattia De Sciglio (24 ad ottobre), già un centinaio di partite alle spalle, all’epoca enfant-prodige, un profilo sempre alto e di prospettiva.

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