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L’ultima parola di Morata: «Se non c’è spazio, niente Real»

Getty Images

L'attaccante della Juventus è tornato a parlare della sua situazione ai microfoni di Onda Cero ed è parso tutt'altro che entusiasta di fronte alla prospettiva di un possibile ritorno alla base.

MADRID (SPAGNA) - “Il Real Madrid non è il posto più adeguato dove andare se non c’è spazio per giocare”. Alvaro Morata, di rientro dal mini ritiro della nazionale spagnola in Austria, ha chiarito una volta per tutte il suo pensiero su un suo possibile rientro alla base, intervenendo, in nottata, al popolare programma radiofonico, Al Primer Toque, trasmesso dall’emittente radiofonica Onda Cero. L’attaccante della Juventus, reduce da una ottima prestazione contro la Corea del Sud, impreziosita da una pregevole doppietta, non ha nascosto, però, i suoi malumori per la situazione di incertezza che sta vivendo negli ultimi giorni e per una stagione, a livello di club, tutt’altro che facile.

SASSOLINI NELLE SCARPE - Il centravanti bianconero, stuzzicato sulla questione, ha voluto dire la parola definitiva sul controverso momento che lo vede involontario protagonista. “Spero che tutto si risolva al più presto. Sono stufo di questa questione della recompra e di dipendere dalle scelte di altri. Io vorrei solo dipendere da me stesso”, il commento piccato di Morata, che poi chiarisce nel dettaglio quanto espresso e, a suo modo di vedere, deformato dai media, nel corso delle dichiarazioni degli ultimi giorni. “Io mi sono limitato a dire che a qualsiasi giocatore del mondo piacerebbe giocare nel Real Madrid, perché è il club più grande del mondo, ma non ho mai detto che il mio desiderio fosse quello si andarci. Tutti vogliono giocare nel Real, ma se non c’è lo spazio di cui uno necessita per giocare, non è il posto più adeguato dove andare”. Gli vengono citate le parole lusinghiere pronunciate da Zidane, secondo cui Alvaro sarebbe molto cresciuto nell’ultima stagione, ma il centravanti della Spagna si limita a una risposta diplomatica. “È venuto a visitarci alla cittadella sportiva della Juve prima che diventasse allenatore del Real. Ho parlato con lui e ho sempre avuto una buona relazione con lui. Sono felice che abbia vinto la Champions”. C’è stato il tempo, poi, anche per una frecciatina allo stile di gioco di Allegri, che quest’anno l’ha utilizzato meno di quanto avrebbe voluto, provocata da una domanda sulla vita da titolare in Nazionale, accanto a gente del calibro di David Silva e Nolito. “È un piacere giocare con la nostra selezione. Lo stile è differente rispetto a quello a cui sono abituato. Mi arrivano molto più palloni e, pertanto, ho molte più occasioni da rete a disposizione”.

@andydepauli

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