Cesc Fabregas e Alvario Morata: uno a lungo promesso all’Italia e pronto ad abbracciare Conte al Chelsea, l’altro che dall’Italia, dalla Juve, è appena andato via. Fabregas ha trovato il modo per fara arrivare un complimenti al suo prossimo tecnico. «L’Italia dice che non è favorita? Non ci credo, hanno una ottima squadra e un allenatore che preparara molto bene le partite». Inevitabile la raffica di domande a Morata sul blocco difensivo della Juve. «Sono amici, persone a cui voglio bene e so che giocare contro di loro è difficile: è meglio averli con te che contro... Ma ce la giocheremo, vogliamo vincere».

MORATA - Zaza ha scherzato sul taglio di capelli che ricorda quasi la sua pelata... E quello lo ha aiutato a fare gol. «E’ un caro amico, sì, il taglio è simile al suo - ha scherzato Morata - Ma non segno solo per quello». Occhio al tranello del 4-0 di Kiev: «Una partita indimenticabile, mi sono divertito molto, come potersela togliere dalla testa. Ma domani dovremo farlo assolutamente, perché l’Italia che troveremo non sarà certo quella» commenta Fabregas. «No, quella finale fu il frutto di tante coincidenze: l’Italia arrivò stanca e con tanti infortuni. Erano distrutti e vincemmo bene. Ma domani sarà un’altra storia». Il ct spagnolo ha risposto sul suo futuro: «Ora c’è questa partita che conta tanto. E pensiamo solo a quello perché vogliamo la finale. Poi con o senza di me si giocheranno le qualificazioni mondiali. Con o senza di me: mi dite che vi lascio senza parole? Ma è la verità. Il futuro nel calcio non è eterno».