Si gioca alle 22,05 locali (le 21,05 in Italia) e alle 17,30 comincia la chiacchierata tra il tecnico e la squadra. Ma che sia una giornata speciale si sa: mica per caso ieri il Napoli ha portato in conferenza stampa, e per la prima volta, Higuain. Un messaggio chiarissimo: Higuaain ce l’ha il Napoli. E il Dnipro lo teme
Antonio Giordano giovedì 14 maggio 2015, 17:45
KIEV (UCRAINA) - Piove su Kiev: e chissà se cambia qualcosa nell’economia di una semifinale, se ciò è un vantaggio per chi dovrà difendere l’1-1 dell’andata o per chi dovrà cercare di mettere pressione alla squadra di casa. Piove su Kiev e comincia a sentirsi eccome la tensione per questa semifinale che è la prova della verità: stasera non si sgarra, dentro o fuori, Dnipro oppure Napoli. Si parte dimenticando l’erroraccio dell’andata, quello della sestina arbitrale norvegese, capace di concedere il pareggio agli ucraini con due uomini in fuorigioco nettissimo; si parte in clima surreale, con
il Dnipro che alloggia in pieno centro, i giocatori con le famiglie a dialogare nella hall, poi un giro lungo le strade dello shopping: in Italia, non sarebbe possibile. E’ il concetto di calcio diverso, o magari moderno, ma alla fine, si sa, la differenza la fa il risultato, perché ovunque va così: la riunione tecnica di Benitez servirà per le ultime raccomandazioni, per la formazione. Si gioca alle 22,05 locali (le 21,05 in Italia) e alle 17,30 comincia la chiacchierata tra il tecnico e la squadra. Ma che sia una giornata speciale si sa: mica per caso ieri il Napoli ha portato in conferenza stampa, e per la prima volta, Higuain. Un messaggio chiarissimo: Higuain ce l’ha il Napoli. E il Dnipro lo teme.
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