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Lazio, Inzaghi non molla: «Andiamo a prenderci i quarti in Ucraina»

Il tecnico resta ottimista nonostante il 2-2 contro la Dinamo Kiev all'Olimpico nell'andata degli ottavi. Anche Felipe Anderson ci crede: «Se restiamo calmi possiamo farcela»

ROMA - Luci e ombre stasera nella sua Lazio, che si è fatta fermare sul 2-2 dalla Dinamo Kiev all'Olimpico nell'andata degli ottavi di Champions e a visto la vittoria sfumare al 95' sul palo colpito da Immobile«Segnando il 3-2 la gara di ritorno sarebbe probabilmente stata diversa. Chiaramente per andare ai quarti di finale dobbiamo vincere una partita: non ci siamo riusciti all'Olimpico, proveremo a farlo in Ucraina. La Dinamo si è dimostrata la squadra che ci aspettavamo - ha sottolineato l'allenatore biancoceleste ai microfoni di Sky -. Noi non dovevamo concedere il primo gol, poi una volta trovato il vantaggio ci è mancata la zampata e loro hanno segnato un euro-gol. La difesa a quattro schierata nel finale? Volevo inserire Nani, non riuscivamo a giocare più come prima: volevamo provare con le sponde aeree di Milinkovic-Savic e con un po' di fortuna avremmo trovato il gol vittoria al 95' con Immobile. Oggi il risultato ci penalizza, avremmo meritato di più: è un periodo in cui facciamo buone prestazioni ma non otteniamo vittorie, probabilmente dobbiamo fare ancora meglio a partire dalla prossima partita di Cagliari». Infine un giudizio su Milinkovic-Savic: «È un giocatore molto generoso, che corre tanto e spende tanto. Probabilmente stasera ha sbagliato qualche scelta, ma ha fatto una buona gara».

ANDERSON CI CREDE - Amareggiato ma allo stesso tempo fiducioso dopo una partita che lo ha visto tra i migliori in campo è Felipe Anderson: «Ci dispiace, perché volevamo un risultato positivo stasera - è stato il commento a caldo del brasiliano -, ma non dobbiamo sottovalutare questo pareggio. Loro sono una buona squadra e noi abbiamo peccato nel lasciare un po' di spazio, ma dobbiamo stare calmi e lavorare per portare a casa questa qualificazione la settimana prossima». Il numero 10 biancoceleste analizza poi la sua prestazione: «Io provo a essere pronto sempre, ma quando non giochi dall'inizio è diverso, perché senti di più la partita. Il mister comunque sa che può contare su di me e mi dispiace per quelle cose che sono successe, ma siamo cresciuti tanto in questo e adesso bisogna lavorare ancora di più per essere a disposizione al 100% sia se gioco dall'inizio o se entro a partita in corso». Ora il momento buio è alle spalle e Felipe Anderson è il primo a voler guardare avanti: «Siamo essere umani e magari il modo è stato sbagliato, ma è tutto risolto. Questo ha portato delle cose positive, nel senso di imparare e crescere. Ma l'importante è che la squadra stia bene, che è quello che conta».

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