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Lazio, un altro passo indietro

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È un destino che la Lazio non riesca a dare continuità alla sua stagione: accomodata su un’altalena che non si ferma mai, passa dalla vittoria facile (fino a quando è rimasta in 11) e spettacolare di Genova contro la Samp (3-1) all’angosciante 0-0 contro il Galatasaray che la spinge ai playoff di Europa League, senza un solo tiro nello specchio della porta. Una pressione costante e un giro palla insistente che non hanno mai provocato qualcosa di serio, se non un tiro improvviso di Immobile e una conclusione, nel finale, di Luis Alberto, richiamato dalla panchina per alzare la qualità biancoceleste quando ormai Terim aveva chiuso tutti i varchi, lasciando Sarri con le briciole e il taccuino in mano. Alla Lazio serviva solo un successo per evitare lo spareggio contro uno dei colossi in arrivo dalla Champions (Barcellona, Siviglia, Porto e Dortmund da evitare assolutamente): perdere o pareggiare era lo stesso, ma Sarri prima di cambiare gli interpreti che lo avevano fatto volare a Genova ha aspettato oltre un’ora. Troppo tempo, per quanto aveva fatto vedere la squadra, cioè quasi nulla: il tris contro la Samp era nato da cinque cambi rispetto al 4-4 contro l’Udinese ma ieri in campo sono andati gli stessi più Leiva al posto di Cataldi. Giocatori sfiniti, probabilmente, dal punto di vista fisico e mentale: vedremo se Sarri insisterà con gli stessi anche a Reggio contro il Sassuolo, dove troverà una squadra fresca e assatanata.
     Da qui alla sosta di Natale, la Lazio sarà impegnata su due fronti: il recupero di qualche posizione in campionato e il rinnovo del contratto di Sarri, frutto dei continui confronti tra il tecnico e il presidente Lotito. Ma Mau vuole garanzie: su questo si discute. Da due a quattro anni con la certezza di una programmazione che possa far nascere una squadra più adatta a lui e alle sue idee di calcio, ovviamente con qualche alternativa migliore di quelle attuali. Tre acquisti a sessione, in modo che in un paio d’anni la Lazio possa tornare a competere per il vertice assoluto. L’allenatore continuerà a spingere per il rinnovo di Luiz Felipe, che è stato portato a scadenza di contratto: dal punto di vista legislativo, il difensore brasiliano potrebbe accettare le offerte di un altro club già da gennaio. Una situazione simile a quella che spinse De Vrij verso l’Inter e vissuta pochi mesi fa con lo stesso Simone Inzaghi: dando tutto per scontato, spesso il patron e i suoi principali collaboratori si sono fatti sorprendere. C’è più fiducia, invece, sul rinnovo di Marusic, che pare già in cassaforte, ma anche di questo non vi è certezza: non a caso Mau chiede programmazione, cioè un piano ben studiato, che non preveda ulteriori scommesse o salti nel vuoto come è accaduto negli ultimi anni.

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