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Under 21, Europeo col doppio obiettivo: interrompere un digiuno ventennale e curare l'Italia dei grandi

L'ultimo successo risale al 2004, ma per Nunziata ci sono tante incognite

Un ruggito degli azzurini per rendere meno triste la savana ormai a corto di leoni nell'Italia dei grandi. Nel bel mezzo del caos azzurro della gestione Gravina sta per partire l'Europeo under 21 che vedrà i ragazzi del ct Nunziata impegnati stasera contro la Romania. E anche in questo campo un successo manca ormai da più di 20 anni.  L’Italia arriva all’appuntamento con grandi aspettative e una missione chiara: riportare entusiasmo al popolo azzurro in un periodo complicato. Le partite si disputeranno in otto stadi diversi, sparsi per tutta la Slovacchia, con il National football Stadium di Bratislava come impianto di maggior capienza (22.500 spettatori). Dopo la chiusura della fase a gironi il 17 e 18 giugno, si entrerà nel vivo con i quarti di finale il 21 e il 22, seguiti dalle semifinali il 25 e dalla grande resa dei conti il 28 giugno. 

Vent'anni di delusioni e quel ricordo dell'Italia di Totti e Nesta

Ma come dicevamo se la Nazionale maggiore piange, l'under 21 non se la passa tanto meglio. Almeno a vedere gli ultimi risultati. L'ultimo successo agli Europei risale infatti al 2004, due anni prima della notte magica di Berlino. Tanto per rendere l'idea in quella squadra, allenata da Gentile, giocavano De Rossi, Gilardino, Barzagli e Zaccardo. Poi 21 anni di tentativi, delusioni e preoccupazioni con un picco nel 2013 con la finale persa (male) contro la Spagna. Problemi che sono poi confluiti anche nella nazionale maggiore. Eppure un tempo l'Italia under 21 era l'incubo di tutti. Tra il 1992 e il 2004 ha vinto ben 5 volte su sette l'Europeo mentre nelle edizioni precedenti era sempre arrivata quanto meno ai quarti di finale. Era l'Italia di Totti, Nesta, Cannavaro, Buffon, Vieri, Inzaghi e Panucci. Tanta roba. 

Da Comuzzo a Esposito, quante esclusioni eccellenti 

Oggi questa Nazionale non ha stelle di tale portata (all'epoca erano quasi tutti titolari nei top club italiani), ma i risultati ottenuti in questi anni in under 18 e under 20 permettono di sperare in un futuro migliore. Proprio un anno fa lo stesso Nunziata si godeva la finale del Mondiale con l'under 20. E in quella squadra c'era anche Tommaso Baldanzi, oggi pronto a guidare un gruppo affamato di belle speranze. A partire dal portiere Desplanches, una delle più belle sorprese dell'ultima serie B. Davanti a lui Kayode, Ghilardi e Ruggeri già con una discreta esperienza. A centrocampo spiccano Fazzini, Ndour, Pisilli e Fabbian mentre l'attacco sarà tutto sulle spalle del solito Gnonto e di Luca Koleosho che di fatto in Italia non ha mai giocato con i club. Il problema punte, che riguarda anche la nazionale maggiore, pervade anche l'under 21 che ha voluto fare a meno dei fratelli Esposito. Ma sono tante le esclusioni eccellenti che fanno discutere: da Leoni del Parma a Palestra dell'Atalanta passando per l'eterna promessa Pafundi e soprattutto Comuzzo della Fiorentina. Gli azzurrini sono stati inseriti in un girone di ferro. I ragazzi guidati da Carmine Nunziata dovranno affrontare la temibile Spagna, una delle nazionali più vincenti della competizione, e i padroni di casa della Slovacchia, che avranno il sostegno del pubblico. La Romania, invece, potrebbe essere la mina vagante, forte di una qualificazione brillante.

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