ROMA - «Sono a conoscenza che oggi è stato effettuato il deposito ma io ero presente alle operazioni peritali. La mia famiglia ha lottato per una verità negata per 28 anni, consentitemi almeno questo: mio fratello è morto soffocato senza se e senza ma. Lo sapevo già attraverso i miei consulenti. Finalmente si riconosce la verità». A scrivere così è Donata Bergamini, sorella del calciatore deceduto nel novembre del 1989, a proposito della superperizia che conferma l'origine criminale della morte. Tramonta quindi in maniera definitiva la versione ufficiale che parla di suicidio del giocatore,
Corriere dello Sport
Rendi la tua esperienza speciale