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Morata e la depressione: "Non ero più io". E fa i nomi dei calciatori che l'hanno aiutato

"Sono passato dall'essere nel baratro più buio alla vittoria dell'Europeo", ha confidato il calciatore

Alvaro Morata a cuore aperto. L'attaccante ha parlato ancora una volta con assoluta sincerità della depressione che lo ha colpito negli ultimi anni. Lo ha fatto nel programma Day After di Movistar, piattaforma spagnola dove presto uscirà un documentario dal titolo Morata: They Don't Know Who I Am, in cui si vedrà come ha affrontato quei momenti difficili. "Come sapete, insieme a Movistar Plus+, pubblicheremo il documentario che racconta un po' quello che ho vissuto per molto tempo, fino a quando non ce l'ho più fatta e ho preso il telefono e l'ho detto a mia moglie, ai miei amici e familiari, ai miei allenatori e compagni di squadra. - ha raccontato il calciatore - Ho detto a tutti loro che non stavo bene, che avevo un problema molto serio e che non ero in grado di continuare. Spero che possa aiutare tutte le persone che stanno vivendo momenti come questo. C'è una parte della nostra vita che non vediamo, ci sono problemi nella vita di tutti, a volte non sappiamo nemmeno perché. Possiamo avere tutte le cose belle del mondo, ma c'è una parte della nostra testa che non controlliamo. Spero che possa aiutare le persone a parlare dei loro problemi e a non avere paura di affrontarli".

La depressione di Morata

Morata ha continuato: "Sono stato molto fortunato ad aver aperto la porta dell'ufficio del Cholo e ad aver trovato qualcuno a cui non importava del momento, della situazione o di qualsiasi altra cosa, che si limitava ad aiutarmi. Lo stesso con De la Fuente. Sono stato fortunato a chiamare Iniesta e Bojan e a farli preoccupare per me ogni giorno durante questo periodo. Non capivo il motivo delle cose. Sono passato dall'essere nel baratro più buio che si potesse immaginare alla vittoria dell'Europeo. Grazie alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei compagni di squadra e all'aiuto dei professionisti. Mi sento più forte parlando di questo problema e penso che possiamo essere d'aiuto". Ha poi parlato della comprensione trovata tra i suoi compagni di squadra in Nazionale: "Rodrigo non sapeva nulla e nel momento in cui ha capito che non ero io, mi ha aiutato. Lo stesso Carvajal". E ancora: "Forse sarò criticato di più per aver parlato di questo argomento o per aver detto che voglio suscitare compassione. Ma voglio dire che con l'aiuto di professionisti si può fare".

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