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Italia, Tonelli: «Agli Europei porterei pure le borracce»

Il nuovo difensore del Napoli: «Sono felice delle scelte che ho fatto»

FIRENZE - La voglia di provarci, la felicità di esserci. Poker azzurro, il sogno è la Francia. Per tutti, la prima volta, e non si dimentica. Cataldi, Zappacosta, Benassi e Tonelli ce la stanno mettendo tutta. Nonostante metodi ed intensità di lavoro diversi. Il centrocampista della Lazio sembra essersi ritrovato, dopo una stagione con diversi momenti difficili: «Questi primi allenamenti sono davvero duri, l’intensità è alta, ma sono felice di esserci e andrei in Francia anche da riserva: questa maglia pesa, ma è il sogno di tutti. Sabatini dice che non ci sono tanti giovani italiani di valore? Non sono d’accordo con lui, spesso parlano più i fati delle parole. Può capitarti una stagione storta, ma succede anche a quelli che non sono giovani. Se poi ci dessero più fiducia, invece di andare a prender dieci stranieri all’estero. Mi sono trovato bene con con Inzaghi, ma se hai davanti a te uno come Biglia è chiaro che giochi poco».

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TONELLI - Zappacosta e Benassi sono l’avanguardia granata, in attesa di Ventura: «Se sarà lui non lo sappiamo ma ha molto in comune con Conte: voglia di stare in campo e alcuni concetti tattici, il mister è in grado di spiegarti dieci volte cosa non va fino a quando non lo fai bene. Nonostante l’età, ha voglia e fame». Nessun problema a fare le riserve all’Europeo: «E’ un orgoglio essere qui, ci giocheremo tutte le carte che abbiamo a disposizione». Benassi non parla di rivincite con l’Inter: «Hanno fatto la loro scelta, io sono stato felicissimo di arrivare al Torino: sbagliavo e loro mi rimettevano in campo, dandomi la possibilità di crescere». C’è il Napoli nel futuro di Tonelli, scelta che lo riposta al suo maestro Sarri e della quale lui è contento: «Sono felice delle scelte che ho fatto (andare all’Empoli senza seguire il sogno di vestire la maglia della Fiorentina, la sua città, ndr) e che faccio. Non so quante possibilità avrò di andare in Francia, ma se servisse porterei anche le borracce. Le differenze fra Sarri e Conte? Sul modo di difendere: Sarri vuole che su guardi solo la palla, Conte più l'uomo. Se Giampaolo è da Milan? Assolutamente sì, ha grade intelligenza, spirito di adattamento, ha vissuto esperienze non positive e sa cosa vuol dire venire da certe situazioni».

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