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Italia, Bonucci: "Calcio e politica siano separate"

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Il capitano azzurro ha lanciato un messaggio ai colleghi che hanno parlato della guerra tra turchi e curdi in Siria, poi ha lodato Mancini per come gestisce il gruppo

VADUZ - Il calcio non deve entrare nelle vicende politiche anche se lui tifa per la pace nella guerra che la Turchia ha scatenato in Siria. Leonardo Bonucci, dopo aver lodato Mancini per la gestione del gruppo, ha parlato della crisi internazionale e del dramma del popolo curdo.

Bonucci, ha chiesto a Mancini di giocare per arrivare più in fretta a 100 presenze?
Non gli ho chiesto di arrivare presto a 100, ma sono sempre a disposizione. Da sempre faccio così: alla Juventus, al Milan, ancora alla Juventus e in Nazionale.

Che consigli vuole dare ai debuttanti con l’Italia?
I giovani che giocheranno dovranno solo essere loro stessi perché se sono qui vuol dire che hanno qualità e noi siamo contenti di ringiovanire questa squadra che nel corso degli anni avrà bisogno di elementi che sopperiscano a noi che via via ce ne andremo. Siamo messi bene sotto questo aspetto.

Com’è questo gruppo? Cosa è successo rispetto a un anno e mezzo fa?
Questo gruppo è degno di una squadra, non di una selezione perché è composto da ragazzi responsabili, educati che seguono le direttive del mister. Mancini ci ha agevolato: facevamo sempre doppio allenamento e avevamo una sola serata libera durante la settimana. Con lui invece siamo più sereni e apprezziamo più il tempo che trascorriamo in nazionale. Mancini ci fa staccare e ci lascia più liberi. Per questo si è creato un bel rapporto e un grande entusiasmo intorno a questa maglia. La strada da fare è tanta e il percorso di crescita è lungo, ad iniziare da domani sera.

Preferisce un gruppo di bravi ragazzi non con fenomeni o un gruppo meno unito, ma con talenti un po’ scapigliati?
I talenti possono essere anche bravi ragazzi. Dipende da loro. Abbiamo dei talenti e ci sono anche talenti che qui non ci sono. Se rispetti le regole puoi stare nel gruppo e vieni apprezzato: succede in nazionale, ma anche nel club. Quando segui le regole fai del bene a te stesso e al gruppo.

State crescendo al buio ovvero senza incontrare le grandi nazionali. Che distanza c’è con le migliori? Se lo è chiesto?
Lo scopriremo quando ci giocheremo contro, ma secondo me siamo a buon livello. Da fuori magari possiamo pensare di essere sotto, ma contro il Portogallo a Milano abbiamo fatto bene. Questo gap a livello di talenti si sta riducendo con il lavoro del mister e saremo pronti a fare un grande Europeo.

Dalla Siria arrivano immagini terribili e stasera si gioca Francia-Turchia. Qual è il ruolo dello sport in questo momento?
La politica e lo sport devono essere separati perché lo sport deve essere passione e divertimento. Io sono per la non violenza e la guerra fa male a tutti. Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ma non è giusto farlo su un campo di calcio.

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