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Spalletti attacca ancora Acerbi: "Un giorno dirò cosa ha fatto lui a me". Poi la frase sul like di Mancini

Il ct è tornato sulla questione del difensore dell'Inter che ha rifiutato la convocazione. Poi sulla Norvegia...

ROMA - Tra emergenza infortuni e una partita da non sbagliare il ct Luciano Spalletti lancia la carica. Inutile pensare ad altro: domani contro la Norvegia (ore 20:45) serve solo vincere. Ai microfoni di Sky Sport le sue parole: "Siamo tutti qui belli felici di andare a giocare una partita di questo livello. C'è sempre la lancetta che oscilla fra la tensione e la difficoltà della gara a livello mentale, ma anche della bellezza e dell'attrazione per qualcosa di unico che ti vai a giocare. L’emergenza? Tutti saranno coinvolti, chi non giocherà domani giocherà l'altra partita. A volte i calciatori più forti vengono impiegati a fine partita perché nei minuti finali si decidono sempre più spesso le gare. Spesso si va a far battere gli ultimi rigori ai più forti, perché lì c'è più tensione. Noi siamo nelle possibilità di fare una grande partita".

Spalletti e la questione Acerbi: le sue parole

Si è tornato a parlare del ‘no’ di Acerbi e del like di Mancini: “Un giorno mi spiegherà dove gli ho mancato di rispetto e io gli dirò quello che penso io sul rispetto e su ciò che ha fatto a me e alla Nazionale soprattutto. Penso che a Mancini gli abbiano rubato il telefono e qualcuno gli stia mettendo like per farlo passare male e fare brutta figura. È una cosa che può succedere, i telefoni vengono hackerati e penso sia successo questo. Questa con la Norvegia è la partita più importante perché è quella che può portarci al Mondiale. Si giocherà con tutte le qualità possibili".

Spalletti a testa alta: "Norvegia? Possiamo vincerla"

La sfida di venerdì sera a Oslo contro la Norvegia - pur essendo l’esordio dell’Italia nelle qualificazioni - rappresenta già un crocevia decisivo per la partecipazione ai Mondiali  2026. “Noi siamo nelle condizioni di poter offrire una formazione importante -ammette il ct azzurro Spalletti - ci sono capitati 2-3 infortuni che abbiamo rimpiazzati nel migliore del modi con conoscenze che ci hanno incuriosite. Siamo contenti di averle fatte e siamo fiduciosi che potranno darci una mano anche in futuro. Per vincere bisogna fare più gol dell’avversario - continua il ct dell’Italia - essere nelle condizioni di giocarcela a tutto campo senza essere troppo offensivi e né troppo difensivi. Bisognerà scegliere i momenti in cui attaccare, e quelli in cui difendersi facendo un blocco basso. La cosa essenziale è andare in campo a testa alta, con sguardo giusto: la forza della nostra squadra è considerevole, abbiamo la possibilità di provare a vincere questa partita.

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