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Italia, ora devi solo vincere e fare goleade: tutti gli scenari per qualificarci al Mondiale

La nazionale di Spalletti non può permettersi ulteriori passi falsi dopo il pesante ko in Norvegia

INVIATO A FIRENZE - "It's not over 'til the fat lady sings". È l’espressione americana alla quale si aggrappa l’Italia dopo la disfatta di Oslo. L’origine è incerta, gli intrecci con l’opera (e con il canto del soprano, solitamente possente sotto tutti i punti di vista, che di solito si esibisce alla fine) e addirittura con il boss Al Capone sembrano appartenere alla leggenda, mentre il significato è concreto e reale. A prescindere da quello che succederà sulla panchina dell’Italia nelle prossime ore. No, non è finita per gli azzurri, perché la “donna corpulenta” non ha ancora cantato. Certo, il nostro percorso nel girone I delle Qualificazioni al Mondiale del 2026 si è decisamente, notevolmente complicato. Ma non siamo condannati ai playoff o peggio, non ancora. Ci sono sei partite da qui al ritorno contro la Norvegia, il nuovo regolamento, a guardarlo oggi, sembra fatto apposta per dare ancora una speranza agli azzurri.

Il cammino dell'Italia

Certo, bisognerà completamente cambiare rotta rispetto alle ultime uscite della Nazionale. Nelle ultime quattro gare abbiamo subito ben 11 gol (tre dalla Francia nell’ultimo scontro di Nations a Milano, cinque dalla Germania nel doppio confronto nei quarti, tre venerdì sera da Haaland e compagni), segnandone solo 5 (il 3-3 a Dortmund contro i tedeschi forse ci ha illuso). Se vogliamo ancora avere una chance, dobbiamo presentarci il 16 novembre 2025 al match contro i norvegesi (verosimilmente a Roma, altrimenti a Milano) con ancora in mano qualche carta pesante da giocarci, dobbiamo sommergere di gol i nostri prossimi avversari. A cominciare dalla Moldavia domani sera, contro cui la banda scatenata di Solbakken ha realizzato cinque reti fuori casa, senza subirne. Ad oggi, partiamo con una differenza reti di 13 (+10 Norvegia, -3 noi), bisogna cominciare a scalare il Montirolo del Mondiale da subito. Sarebbe, anche (e se basterà) una possibilità in più per Spalletti di rinsaldare la posizione azzurra. 

Servono tanti gol

Servono gol, tanti, senza subirne ovvio. Moldavia al Mapei, Estonia in casa il 5 settembre, trasferta contro Israele sul neutro di Debrecen l’8, quindi ad ottobre ancora Estonia (in trasferta l’11) e Israele (il 14), prima di rendere visita alla Moldavia il 13 novembre. A quel punto l’obiettivo sarà aver almeno azzerato la differenza reti con la Norvegia e giocarsela tutta in una gara secca, con l’unico obbligo di vincere. Il regolamento infatti parla chiaro nello stilare l'ordine della classifica in caso di parità. In sequenza: 1) differenza reti generale; 2) maggior numero di gol segnati, a parità di differenza reti; 3) maggior numero di punti ottenuti negli scontri diretti tra le squadre interessate; 4) differenza reti negli scontri diretti tra le squadre interessate; 5) maggior numero di gol segnati negli scontri diretti tra le squadre interessate; 6) maggior numero di gol segnati in trasferta negli scontri diretti tra le squadre interessate; 7) condotta disciplinare della squadra (-1 punto per ogni giallo, -3 punti per ogni secondo giallo che porta al rosso indiretto, -4 per ogni rosso diretto, -5 per ogni giallo tramutato in rosso diretto); 8) sorteggio. Mettiamoci comodi, dunque: non è ancora finita. 

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