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Italia, tutte le strade portano a Ranieri: cosa succederebbe con la Roma

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Italia, tutte le strade portano a Ranieri: cosa succederebbe con la Roma LAPRESSE
Si apre la caccia al nuovo ct: Sir Claudio è il preferito della Figc, Pioli è il nome da progetto

Sir Claudio, l’aggiustatore della Roma, per un’impresa titanica: riportare l’Italia al Mondiale, restituendo ai bambini il sogno di passare le vacanze con la bandiera tricolore davanti alla tv. Ranieri può essere la prima scelta di Gravina, Pioli (in contatto con la Fiorentina) resta l’altro profilo in concorrenza e valutato in via Allegri nel caso in cui non fosse possibile ingaggiare l’allenatore di Testaccio, ora consulente della famiglia Friedkin. Non passerà molto altro tempo, ma neppure poche ore. Servirà qualche giorno per realizzare la fattibilità di un matrimonio naturale, suggerito dal buon senso e dalla logica. Non solo. Ranieri ha la saggezza per governare lo spogliatoio e coinvolgere tanti azzurri mancati o ignorati, limitando le fughe da Coverciano. Possiede la scaltrezza del vecchio volpone, dimostrata più volte in carriera, per raggiungere il risultato meno scontato: vincere le ultime sei partite del girone, compresa l’ultima il 16 novembre con la Norvegia (quasi certamente a Roma), segnando raffiche di gol. In caso contrario, se dovessimo piazzarci al secondo posto, sarebbe il ct ideale per non tremare davanti all’incubo dei playoff.

La garanzia

L’estate scorsa, in attesa delle riflessioni post Europeo di Spalletti, Gravina aveva preallertato Pioli per un progetto di rilancio legato anche al vivaio azzurro. Oggi, nel momento più difficile del calcio italiano, Ranieri appare per tutti la figura più autorevole. Un allenatore di garanzia ma la Figc, è bene chiarirlo, non intende sottrarlo alla Roma. Nelle ultime ore, ci sarebbero stati i primi abboccamenti informali. Si era autopensionato da allenatore ed è tornato alla Roma riuscendo a trascinarla a un passo dalla Champions. Ora studia da direttore tecnico e potrebbe realizzare il sogno di chiudere da ct, ma non entrerebbe a Coverciano se i Friedkin non lo autorizzassero o alzassero un muro forse molto meno alto di quanto sembra. Dal punto di vista regolamentare non esistono divieti di tesseramento federale, perché dal primo luglio Ranieri non sarà più l’allenatore della Roma e la panchina di Trigoria diventerà di Gasperini, da lui stesso convinto. Resta da verificare se lo scenario del doppio incarico è compatibile con la Nazionale nel caso in cui dovesse mantenere il ruolo di consulente della famiglia Friedkin. L’onestà di Sir Claudio è al di sopra di ogni sospetto.

Il caso Oriali

Per questo motivo, Gravina e i suoi collaboratori non si sono sbilanciati e non hanno confermato contatti, prendendo tempo. In teoria ne avrebbero sino alla fine di giugno, ma la crisi andrà risolta prima. La Nazionale tornerà in campo a settembre: il 5 a Bergamo con l’Estonia, l’8 sul neutro ungherese di Debrecen con Israele. Ranieri, nel dialogo avviato con il club giallorosso, sta valutando qualsiasi scenario. A proposito di doppio incarico, nel ruolo di team manager, esiste un precedente. Nel biennio compreso tra il 2014 e il 2016, ai tempi di Antonio Conte in Nazionale, Lele Oriali lavorava anche per l’Inter e andava in panchina accanto a Roberto Mancini, l’altro suo carissimo amico. Volendo, si può. Tutte le strade portano a Roma.

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