"Grazie, ma scelgo la Roma". Con più o meno queste parole Claudio Ranieri, dopo una notte di riflessione al fresco della sua villa in Toscana, ha comunicato alla federazione e alla famiglia Friedkin la sua decisione. Troppo forte la voglia di continuare, con Gasperini, il progetto appena iniziato a Trigoria e troppo complicato, anche per motivi di opportunità, il doppio ruolo. Quindi, dopo ore di ragionamenti anche familiari, Ranieri ha deciso: non sarà il nuovo ct, dell'Italia.
Ranieri, il perché del no all'Italia
Ovviamente, Ranieri è stato onorato dalla proposta di Gravina. In altri tempi avrebbe detto subito di sì perché allenare l'Italia era il suo sogno. Ma se avesse voluto continuare in panchina, per prima cosa, lo avrebbe fatto nella Roma, visto che per due volte i Friedkin gli hanno proposto di proseguire almeno un'altra stagione. Seconda cosa: Ranieri si è fatto garante, con Gasperini, i tifosi e tutte le persone che lavorano a Trigoria, di un progetto pluriennale che vuole riportare la Roma ai vertici del calcio italiano. Lasciare adesso, dopo neppure una settimana di lavoro vero con Gasp, sarebbe stato un "tradimento". O, almeno, lui lo avrebbe vissuto così. E la Roma, sir Claudio lo sa bene, non si tradisce, si ama.