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Italia allo sbando: una crisi mai vista. Oltre a Pioli in corsa c'è anche Cannavaro

Un terremoto in Federazione. Spalletti, che era deciso ad andare avanti, oggi doveva firmare la risoluzione del contratto: e ora che fa Gravina? Tra i tecnici giovani e di estrazione federale due ipotesi: De Rossi o la coppia Corradi-Bonucci che sta guidando l’Italia Under 20, ma per il Mondiale serviva una garanzia

REGGIO EMILIA - Il via libera di Dan Friedkin non è bastato. I dubbi di Claudio Ranieri sono cominciati a trapelare durante i 90 minuti tra Italia e Moldavia, quando si stava consumando l’ultimo atto della gestione Spalletti, il ct esonerato (occhio perché i documenti per la risoluzione contrattuale non sono ancora stati firmati) da Gravina senza certezza di un sostituto. Questa mattina, dopo un’altra notte di riflessioni e di colloqui anche in famiglia, Sir Claudio ha deciso di rinunciare. Non diventerà il nuovo commissario tecnico dell’Italia nonostante fosse attratto dalla possibilità di scrivere l’ultimo capitolo di una carriera esemplare in panchina. Chiusa e riaperta più volte prima per salvare il Cagliari e poi per trascinare addirittura la Roma a un passo dalla Champions. Può essere questa la chiave di lettura senza troppe interpretazioni regolamentari. Il doppio incarico era possibile e non prefigurava incompatibilità. Ranieri ha detto no perché aveva deciso di smettere, altrimenti avrebbe continuato ad allenare la Roma nella prossima stagione. Si è confrontato anche in famiglia. Ha deciso di non cambiare più una decisione già presa: aveva scelto di restare a Trigoria con la qualifica di “Senior Advisor”, consulente personale dei Friedkin, e si tufferà con entusiasmo in questa missione, aiutando Gasperini a inserirsi a Trigoria. Il suo no all’Italia può provocare un terremoto in via Allegri.

Cannavaro e Pioli in pole, difficile il ritorno di Mancini

Gravina è senza allenatore e di fatto (non formalmente) ha già esonerato Spalletti, delegittimato di fronte a uno spogliatoio attonito. Una Nazionale ai minimi termini si è presentata alle prime due partite di qualificazione al prossimo Mondiale, l’appuntamento da non fallire. E ora? Spalletti non si sarebbe dimesso, lo ha spiegato bene, ma così è stato ulteriormente indebolito. Gravina tornerà indietro in una decisione già presa? E con quale coraggio? Capiremo nelle prossime ore se c’è ancora la possibilità che rientri la crisi con l’ex tecnico del Napoli, altrimenti Gravina dovrà sondare nuove piste. L'ex capitano dell'Italia Campione del mondo Fabio Cannavaro è il nome che è salito rapidamente nella lista stilata dalla Federazione. Stefano Pioli, in uscita dall’Al Nassr e corteggiato dalla Fiorentina, era stato preallertato dopo l’Europeo in Germania e appariva sino a domenica come la principale alternativa a Ranieri. Non sembrano possano esserci margini per un ritorno clamoroso di Roberto Mancini, che pure si è pentito di aver lasciato l’Italia nel 2023. La Figc cercava un tecnico navigato e di garanzia per strappare una qualificazione al Mondiale compromessa in 90 minuti. Ranieri sembrava la figura ideale.

Le rischiose piste che portano ai giovani

L’estrema opzione sarebbe un tecnico giovane o cresciuto a Coverciano, prendendosi dei rischi e dando un segnale in controtendenza verso un futuro tutto da ricostruire. Daniele De Rossi, campione del mondo nel 2006 e nel recente passato componente dello staff di Mancini, potrebbe essere un nome spendibile. La coppia formata da Corradi e Bonucci, ora alla guida dell’Italia Under 20, era in tribuna a Oslo accanto a Gravina. Serviranno giorni di profonde riflessioni e consultazioni. Questo è un terremoto per Via Allegri e sino alla fine di giugno non verrà eletto un nuovo presidente del Coni. Tremeranno anche i vertici federali. Nelle prossime ore, più che chiedersi chi possa essere l’allenatore, potrebbe entrare in discussione lo stesso Gravina.

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