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Gattuso, la Nazionale e il Mondiale nel destino: ecco perché Ringhio piace a Gravina e Buffon

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Gattuso, la Nazionale e il Mondiale nel destino: ecco perché Ringhio piace a Gravina e Buffon LAPRESSE
L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale è il candidato numero uno per prendere il posto di Spalletti alla guida dell’Italia

Grinta e senso di appartenenza per superare il momento nerissimo. Dopo il grande rifiuto di Claudio Ranieri, sembra essere Gennaro Gattuso l’obiettivo numero uno per prendere in mano le sorti della Nazionale. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il capo delegazione, Gianluigi Buffon, vedono in “Ringhio” le caratteristiche giuste per riportare l’Italia sulla corretta via, dopo gli ultimi giorni frenetici e isterici che rendono necessario un intervento di urgenza per ricompattare l’ambiente. La sconfitta contro la Norvegia, infatti, ha aperto la strada ai vecchi fantasmi dei due Mondiali saltati, sgretolando le certezze di un gruppo ora anche additato di non sentire l’attaccamento alla maglia, a quell’azzurro che rappresenta una Nazione intera.

Gattuso, i successi con Milan e Nazionale

Un azzurro che, invece, è una seconda pelle per Rino, così come il rosso e il nero del Milan. Il senso di appartenenza e la carica agonistica con cui affrontava le partite ne hanno caratterizzato la carriera, permettendogli di spiccare in mezzo a una miriade di giocatori di qualità tecniche sopraffine, sia compagni che avversari. Carlo Ancelotti e Marcello Lippi i due maestri, i punti di riferimento di una lunga e vincente carriera. Il palmares parla chiaro: col Milan ha vinto due Champions League, a cui si aggiungono altrettante Supercoppe Uefa e un Mondiale per club, oltre che due campionati. E poi la Nazionale, con cui ha vinto il Mondiale del 2006 partecipando a un totale di tre edizioni. E ora c’è ancora il Mondiale nel destino: Buffon punta sull’amico di una vita per ridare forma alla Nazionale, nonostante qualche difficoltà vissuta da Rino nella sua ancora giovane carriera da allenatore.

Rino in panchina: tanta fatica ma anche sfortuna

In panchina, infatti, Gattuso è finora stato spesso e volentieri sfortunato, ritrovandosi in situazioni complicate e società in crisi. È successo all’Ofi Creta, seconda esperienza dopo quella al Palermo, e poi al Pisa, nonostante una promozione dalla C alla B. Va meglio al Milan, dove nel 2017/2018 subentra a Vincenzo Montella risollevando le sorti dei rossoneri con un ottimo girone di ritorno. L’anno dopo, manca di appena un punto il ritorno in Champions League. Destino identico al Napoli nel ‘20/’21, dopo la Coppa Italia vinta la stagione precedente, suo unico titolo, finora, da allenatore. Poi l’avventura mai iniziata con la Fiorentina e quelle durate poco con Valencia e Marsiglia, fino all’ultima stagione in Croazia, dove è arrivato a un passo dal titolo con l’Hajduk Spalato. Insomma, Gattuso sa muoversi in contesti difficili, situazione in cui suo malgrado si trova anche la Nazionale: e chissà che la grinta di Ringhio non sia l’arma vincente per sistemare una situazione critica.

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