Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Laribi esclusivo: "Bari non è progetto qualsiasi. Superiamo Coronavirus e poi..."

Il trequartista biancorosso: "A gennaio trasferirsi in Puglia è stato facile, città e tifosi sono super. Spero che si riprenda a giocare ma senza conseguenze per nessuno"

BARI - I suoi modi sono gentili, le sue risposte intelligenti, mai banali. Classe indiscussa, personalità da leader, in campo e fuori. Tre promozioni in A col Sassuolo, Bologna e Verona. Karim Laribi, 29 anni, arrivato a Bari col mercato di gennaio, ha subito dominato la scena calzando scarpette da ballerino per far partire i deliziosi tocchi del suo repertorio. Una magia quel pallone telecomandato da venticinque metri contro il Picerno. Il bis dieci giorni dopo a Terni con un destro all’incrocio, assolutamente imprendibile. Il talentuoso trequartista italo-tunisino si è fatto conoscere così. In estate sarebbe potuto andare ovunque in B o rimanere in A. Poi è finito ad Empoli dove non tutto è andato per il verso giusto; sarebbe potuto rimanere in attesa di tempi migliori, ha scelto invece il Bari: "Perchè mi sono sentito fortemente desiderato da un club che aveva le sue stesse ambizioni di crescere. E adesso non vede l’ora di ripartire per riportare il Bari nel posto che merita".

Cosa ha pensato quando è scattata l’emergenza coronavirus: ha avuto paura?
"All’inizio non tanto, adesso un po’ di più. Ho pensato subito però che fosse una cosa grave ma non nella misura in cui si è rivelata. Probabilmente l’ho un po’ sottovalutata come hanno fatto un po’ tutti".



Ora però segue le regole.
"Adesso siamo perfettamente consapevole che questo virus ha una maggiore capacità di trasmissione rispetto a quella che abbiamo ritenuto fino ad ora . Ci toccherà attendere un altro po’ con la speranza che questi giorni passino velocemente".

Che idea si è fatto sulla possibilità di tornare a giocare?
"Spero che accada ma senza conseguenze per nessuno. Non è giusto che qualcuno ci rimetta per colpa nostra. Il calcio è sempre uno sport e lo sport deve essere prima di tutto un divertimento. Non è neanche corretto che il campionato non venga completato. In qualche modo bisognerà fare per il rispetto di tutte le società che partecipano, chi primo e chi ultimo, e per tutti i tifosi".



LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SULL'EDIZIONE ODIERNA DEL CORRIERE DELLO SPORT

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi