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Tacconi, Maradona e quel gol show: "Punizione impossibile, un colpo di genio"

 

Così l'ex portiere della Juventus: "A parte tutto, è stato un onore subire una rete da Diego, non la considero una sconfitta personale. Puoi ricordarlo tutta la vita e raccontarlo ai nipoti"

"Un gol impossibile", segnato su punizione a due in area a circa dieci metri dalla porta, sotto la pioggia battente e su un campo completamente allagato. L'ex portiere della Juventus Stefano Tacconi ricorda una delle reti più famose segnate in Serie A da Diego Armando Maradona: "Se se lo avessi parato, probabilmente mi avrebbero dato una medaglia. A parte tutto, è un onore aver preso gol da Diego Maradona, non la considero una sconfitta personale come portiere. Quando prendi gol da certi campioni, puoi anche ricordarlo per tutta la vita e puoi raccontarlo ai nipoti. Mica hai preso gol da Cinciripini...". Il centrocampista Eraldo Pecci, con la maglia numero 8, ha il piede sul pallone e lo tocca appena, poi Diego disegna una parabola che definire velenosa è perfino riduttivo. Tacconi tocca la sfera, che carambola beffardamente alle sue spalle.

Tacconi sul gol di Maradona: "Un colpo di genio"

Tacconi "ancora oggi" si chiede "come possa aver fatto a disegnare quella traiettoria. Era un gol impossibile, per il semplice motivo che la barriera era vicinissima; si trattava di una punizione indiretta, da dentro l'area, io non vedevo il pallone, mi feci guidare dall'istinto, ma lui aveva già previsto dove sarebbe andata a finire quella traiettoria. Un vero colpo di genio". Tacconi ricorda Maradona in campo come "uno tranquillo, consapevole della propria forza e del fatto che, qualche 'tacchettata', l'avrebbe presa. Ultimamente camminava male, probabilmente anche per tutti i calci che aveva preso dai difensori avversari". Tacconi ricorda, con un episodio, il Maradona fuori dal campo. "Organizzai - dice - un'amichevole di beneficenza, lui venne a spese sue e portò l'Argentina campione del mondo in carica. Raccogliemmo 130 milioni di vecchie lire da destinare agli ospedali italiani e argentini che curavano i bambini malati di tumore. Diego era così". Anche per l'ex portiere della Juve, Maradona "per quello che ci ha fatto vedere, è da considerare il più grande, ma non può essere paragonato a Pelè, o a Messi o a Cristiano Ronaldo, che fanno parte di un calcio moderno. Diego  può essere considerato eterno. Ripeto: è stato un onore aver preso gol da lui, perché i suoi erano di qualità, griffati. E poi, a quei tempi, le sfide fra Napoli e Juve erano davvero particolari, non certo partite come tutte le altre".

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