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"Così rubai il pallone di Maradona": la confessione dell'ex rapinatore

Michelangelo Mazza, ex killer del clan Misso, ha raccontato il suo percorso criminale prima dell’inizio della collaborazione con la giustizia

"Con la prima rapina trafugammo il pallone di Maradona, ma non era tutto d’oro". Lo ha detto Michelangelo Mazza, ex rapinatore, all’attivo circa 200 colpi, ma anche ex killer del clan Misso, gruppo criminale guidato dallo zio, Giuseppe Misso. Al giornalista Nello Trocchia, sul quotidiano Domani, ha raccontato il suo percorso criminale prima dell’inizio della collaborazione con la giustizia: omicidi, alleanze, affari e anche il colpo al caveau della banca della provincia di Napoli. "Era il '90. il '91, non ricordo, ero un ragazzetto - ha aggiunto - Trovammo orologi, brillanti, anche i suoi orecchini". Avere tra le mani il pallone d’oro di Maradona significa diventare l’obiettivo dei clan napoletani, alcuni capi avrebbero fatto di tutto per riconsegnare il prezioso al Pibe de oro. Mazza e la banda del buco, in quel 1989, non appartenevano alla camorra, lui entra nel gruppo camorristico familiare solo successivamente. Maradona nutriva il desiderio di riavere il pallone, ne chiese una copia agli inviati di France Football un mese prima della sua morte.

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