A Spalato amano ripetere che "la mattina è più saggia della sera". Sarà per questo motivo che Igor Tudor, dopo lo sfogo nella notte di Venezia, si è risvegliato il giorno dopo con la sensazione di dover rimediare per non perdere per sempre la Juve. "Non sarebbe giusto andare al Mondiale senza un futuro", aveva tuonato, infastidito dalle parole di Giuntoli su quelle famose decisioni da prendere dopo la rassegna iridata. Resosi conto del caos mediatico generato da quello sfogo, la mattina successiva ha chiesto al suo agente di rettifi care: "Rispetterà l’impegno - la precisazione - era teso". Dopo un po’, lo ha chiamato Elkann. Il contenuto della telefonata è riassumibile in un concetto: “Igor, noi crediamo in te”. A quel punto, l’allenatore deve aver intuito che alla Continassa fosse in corso una rivoluzione e che restando al coperto poteva cogliere la sua occasione. Così si è chiuso nel silenzio, tappandosi gli occhi per non leggere i nomi dei suoi possibili successori sui giornali. Aspettando, ha ottenuto il massimo: la permanenza per tutta la stagione e un contratto nuovo di zecca fino al 2027, con opzione fino al 2028 a favore del club e ingaggio da 2,5 milioni netti, raddoppiato rispetto a quello che avrebbe avuto se avesse cominciato la stagione a scadenza. Sparisce la clausola di separazione esercitabile dalla società. Oggi la firma, domani la partenza per il Mondiale. "Andremo lì per vincere - ha detto in un’intervista ai canali Fifa - la Juve è speciale, sono nel posto giusto". Nell’occasione, ha celebrato Yildiz: "Fa la differenza, è un mix tra numero 10 e 9, vede la porta e ti fa giocare bene. È un giocatore raro e dobbiamo tenercelo stretto". La simbiosi con la squadra è stata una delle cinque chiavi per la sua permanenza.
Il ruolo decisivo di Locatelli e della squadra
Il futuro di Tudor lo hanno scritto anche i suoi calciatori. A tutti loro ha parlato in modo chiaro, fin dall'inizio responsabilizzandoli: oltre ad avviare dei colloqui individuali, il tecnico ha organizzato subito una cena di squadra, nella quale ha parlato della necessità; di uscire insieme dalla crisi. Ai ragazzi ha adato in un certo modo il suo destino: "Se volete che io resti - il senso dell'appello - aiutatemi a farlo tramite le vostre prestazioni". Così è scoccata la scintilla. "È una persona fantastica e mi aiuta molto come allenatore. Siamo felici con lui", aveva detto Yildiz prima che il dg Comolli blindasse pubblicamente l'allenatore e quest'ultimo, proprio ieri, lodasse il talento del turco. C'è un retroscena: per voce di capitan Locatelli, nei giorni dei rumors su Conte e Gasp, la squadra avrebbe fatto arrivare alla dirigenza un'opinione più che positiva sul croato, chiedendone indirettamente la conferma