I matrimoni si fanno sempre in due. E in questi giorni Casa Sporting, a Lisbona, è circondata da spasimanti che chiedono, sussurrano e si dichiarano interessati a Viktor Gyökeres, pur senza muovere passi concreti. Nessuno fa sul serio come la Juve. Ed è quello che al presidente Frederico Varandas sta piacendo di più dell’approccio bianconero. Nel frattempo, lo svedese che sognava Londra, la Premier, l’Arsenal e Arteta, si sta convincendo che Torino, la Serie A, la centralità in un progetto ambizioso, una nuova dirigenza che vuole lasciare il segno e la possibilità di diventare subito un idolo per un popolo abituato a vincere impreziosirebbero una scelta che, a tutti gli effetti, non sarebbe affatto di ripiego. Dalle motivazioni si parte, come in ogni grande avventura.
Le offerte
Una cosa è certa: dipendesse solo dal giocatore, sarebbe già all’Arsenal da un paio di settimane. I gunners gli garantirebbero uno stipendio da 8 milioni l’anno e la possibilità di andare in scena nel campionato più competitivo e attraente del mondo. I matrimoni, come detto, si fanno però sempre in due e lo Sporting non è mica un terzo incomodo, bensì il club che detiene la proprietà di un cartellino sul quale ha già messo con la ceralacca una clausola rescissoria da 100 milioni. A Lisbona potrebbero pretenderli, ma non lo faranno per evitare un pericoloso braccio di ferro. Nel frattempo, stanno chiudendo per il sostituto di Viktor: Romulo Cardoso, brasiliano cresciuto nell’Athletico Paranaense, 13 gol in 29 partite nell’ultimo campionato turco con il Göztepe. «Non ne chiederò tutti i soldi della clausola - ha ammesso il presidente Varandas - ma non lo venderemo per 60 milioni più bonus come ho sentito e letto». Dovrebbe aggirarsi proprio attorno a questa somma l’offerta presentata nei giorni scorsi dall’Arsenal: i portoghesi l’hanno già giudicata non sufficiente.
Le formule
La Juventus, lavorando con i bonus, potrebbe spingersi fino a quota 70. Tantissimi soldi - l’ultima volta che a Torino ne hanno contati così tanti prima di spenderli fu con Vlahovic - eppure già in qualche modo messi da parte per un attaccante da acquistare. Giuntoli, prima di andare via, aveva indicato il nome di Osimhen, sempre alle prese con le tentazioni arabe dell’Al-Hilal. Nelle ultime ore ci sono stati altri contatti tra il nigeriano e la Juve, che sta anche cercando di capire le reali volontà dello svincolato di lusso David (offerti 6 milioni a stagione più un ricco bonus alla firma) e le possibilità per arrivare a Retegui, che fa parte della bottega carissima dell’Atalanta. Nel caso di Gyökeres, dicevamo, la Signora sta studiando la solita formula articolata: 60 milioni come parte fissa e dilazionati in più esercizi, più altri 10 di oneri accessori facilmente raggiungibili come la qualificazione in Champions, un buon numero di presenze e la doppia cifra di gol. Per Viktor, si sa, segnare sarebbe l’ultimo dei problemi: in due anni allo Sporting ha fatto centro 97 volte, 54 delle quali nell’ultima stagione, dove ha fatto il fenomeno in campionato e nelle coppe nazionali ma pure nell’Europa che conta, come dimostra la tripletta al Manchester City di Haaland, il bomber che probabilmente gli somiglia di più in termini di movimenti in area e senza palla, ma anche di freddezza sotto porta. Visto che la Juventus ha un bottino che può investire anche grazie ai premi della Champions e del Mondiale, e che l’Arsenal sembra disporre di un tesoretto con meno risorse nell’immediato, lo Sporting fa ovviamente il tifo per l’avanzata bianconera. Comolli allo svedese proporrebbe uno stipendio da 7-7,5 milioni a stagione, 13 lordi. Dieci in meno di quelli che guadagna Vlahovic, il più pagato della Serie A. Ecco perché, al netto dei vari ragionamenti, ogni tipo di incastro passa dal destino del serbo: se Madame non dovesse liberarsi di Dusan, non avrebbe spazi di manovra per un investimento così imponente.