Franco Mastantuono questa sera si mostrerà al mondo. Lo farà nella gara del suo River Plate al mondiale per club, anche se il ‘nuovo Mesi’, così lo definiscono in Argentina è già famoso nell’ambiente. Poco importa che abbia appena 17 anni, è considerato il talento più puro della nazione e ad accaparrarselo è stato il Real Madrid. Promesso sposo blancos, infatti, Franco sa già che ad agosto si trasferirà nel club di Florentino Perez, che sborserà i soldi della clausola rescissoria (60 milioni) e una volta in Spagna si accenderà il Clasico nella sfida a distanza con Yamal. Nel frattempo si mostrerà al mondiale dove affronterà anche l’Inter di Chivu. Una bella gatta da pelare per la squadra italiana, ma anche un rimpianto per la nostra nazionale perché Mastantuono ha il doppio passaporto, anche il nostro, ma è cresciuto nel mito di Messi scegliendo così l’albiceleste.
Mastantuono, precoce nel calcio e promessa nel tennis
Il gol nel Superclasico contro il Boca Juniors dello scorso 27 aprile ha fatto il giro del mondo portando in dote anche un soprannome: “El cerebero”. Tradotto: il cervello. D’altronde sulle spalle ha la numero trenta, ma con i piedi e la testa di un dieci. Intanto, prima ancora di diventare maggiorenne, il 7 febbraio 2024 è diventato il marcatore più giovane della storia del River (ad appena 16 anni e 5 mesi), poi lo scorso 5 giugno è diventato l’esordiente più precoce con l’Argentina (17 anni e 9 mesi). Insomma, se queste sono le premesse siamo di fronte al nuovo crack mondiale e chi lo ha visto da bambino ne era certo già all’epoca. “Quello che mi ha attratto di lui è che a 8 anni era già in grado di prendere un gran numero di decisioni sul campo e di farlo molto velocemente. La sua intelligenza calcistica è superlativa”, le parole di Daniel Brizuela, ex responsabile scouting del settore giovanile del River Plate. Un’intelligenza che si trasforma anche in duttilità perché arrivato a un certo punto della sua crescita Franco ha dovuto scegliere tra il tennis e il calcio. Decisione non facile perché tra i 2007 in Argentina era considerato un top4, dotato di un ottimo dritto e un buon rovescio a due mani. Ma con il pallone tra i piedi sembra un fuoriclasse e il mondiale per club lo dimostrerà in attesa del suo sbarco a Madrid e della sfida, già lanciata, a Yamal.