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Juve, il piano di Elkann: lo scudetto in tre mosse

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Juve, il piano di Elkann: lo scudetto in tre mosse ANSA
La proprietà rilancia le ambizioni del club. I bianconeri non vincono il titolo dal 2020: l’impegno di Exor sul mercato, per una società di nuovo vincente

Cinque anni senza tricolore rappresentano una quarantena nel deserto delle emozioni. Sarà anche vero che la sostenibilità è ormai diventata per chiunque - Juve in primis - il mantra da seguire “a tutti i costi”, e che il quarto posto vale come uno scudetto poiché è in grado comunque di spalancare un orizzonte da 60 milioni (almeno) alla voce ricavi Champions, eppure il legame con la storia non si spezza tanto facilmente. Da quando John Elkann ha preso in mano la situazione, cioè dal caso plusvalenze che ha portato al primo vero azzeramento dirigenziale, la Signora non è mai andata oltre il terzo posto. Veniva da un quarto nel 2021-22 e si è piazzata settima (con la penalizzazione) nella stagione successiva, poi è arrivata terza dodici mesi fa e quarta, all’ultima curva, nel campionato appena concluso. Nel triennio con Allegri al timone la Juve ha tirato la cinghia, risparmiando tra ingaggi e acquisti low-cost. Due sessioni di mercato si sono addirittura chiuse senza colpi in entrata. Poi è sbocciata la primavera, con i 250 milioni investiti da Giuntoli tra luglio e gennaio, soldi che comunque non hanno garantito una competitività superiore: la Juve ha infatti perso una posizione in classifica rispetto a quando era in spending review, passando da 3ª a 4ª forza della Serie A. E chissà che piega avrebbe preso la stagione se non ci fosse stato l’elettroshock di Tudor.

Il mssaggio di Elkann

Così Elkann si è ritrovato, suo malgrado vista la poca attitudine a comparire, di nuovo al centro della scena bianconera. L’ad di Exor continua a spedire messaggi di vicinanza alla squadra, tentando di ripercorrere le orme del nonno Gianni. Prima della partenza per il Mondiale per Club, John ha fatto visita alla squadra alla Continassa: mancava da sei mesi e si è presentato con una cravatta piuttosto significativa, quella con disegnati tutti i titoli internazionali conquistati dal club nella sua storia, che prima di lui avevano indossato Zoff e Trapattoni in due foto piuttosto iconiche. Jaki, abituato a non lasciare nulla al caso neppure nell’abbigliamento, ha voluto spedire ai dirigenti, allo staff tecnico e al gruppo un messaggio serio: «Siamo la Juve, ricordiamoci che vincere è nel nostro Dna». È come se avesse voluto evocare i fasti del passato per scacciare via la polvere degli ultimi anni.

L'anniversario

Ma il piano “tornare a vincere” non si fa certamente a buon prezzo. Servono investimenti mirati e colpi da “Vecchia Signora”. Il percorso nell’ultima Champions ha portato in cassa 63 milioni di euro, il Mondiale per Club già un assegno da 20 con la prospettiva di arrivare a 40-50 in caso di approdo in top 8 con un percorso di appena 5 gare; altri 67,5 milioni il club li ha guadagnati dalla Serie A 2024-25 tra quota dei risultati sportivi di oggi e degli ultimi 5 anni e radicamento sociale che include il minutaggio dei giovani, il numero di spettatori allo stadio e l’audience televisiva. Il Napoli campione, per citare un dato, è arrivato a 68,7, poco più di un milioncino di differenza. Gran parte di questo bottino finirà nelle mani dell’area sportiva per condurre le trattative di mercato. Tudor, dagli Stati Uniti, ieri ha detto «con tre colpi saremmo competitivi per lo scudetto». Con la società lui li ha già individuati: un difensore centrale, un esterno mancino per far decollare la sua idea di 3-4-2-1 e un centravanti di peso che prenderà il posto di Vlahovic, destinato a partire con un’offerta da 30 milioni. Il quartier generale bianconero si è trasferito proprio in queste ore dalla Continassa a Washington: andrà in scena un vertice di mercato per stabilire le strategie dei prossimi giorni. Nasce così il sogno americano, che poi è sempre stato pure profondamente torinese: una Juve di nuovo da scudetto, il trentasettesimo per la Figc, il trentanovesimo sul campo per i tifosi. La quarta stella entro il 130° compleanno del club, da festeggiare nel 2027, è un piano concreto.

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