Elegante, selvaggio, affascinante e teneboroso come una pantera. Kolo Muani ha sferrato il suo attacco nel caldo tropicale di Washington, apparendo lucido come un predatore mentre attorno le temperature esagerate della capitale degli States segnavano il 90% di umidità. Al debutto nel Mondiale per Club, Randal ha steso l’Al Ain con una doppietta. Poi ha urlato la sua voglia di bianconero: «Sì, voglio rimanere - ha dichiarato - mi sento alla grande qui, riesco a giocare bene e fare gol. Sono felice, spero di poter restare a lungo. E mi piace lo stile di gioco di Tudor: vuole sempre che attacchiamo e che approcciamo in modo forte alla partita». Tutte queste cose le ha già dette a Campos, l’uomo mercato del Psg. Randal non intende ritornare da Luis Enrique, con il quale c’è stata burrasca nei primi cinque mesi della passata stagione.
Juve, l'accordo per Kolo Muani
La Juve ha ottenuto un altro prestito fino alla fine di luglio e sta limando i dettagli per fare in modo che il francese prosegua la sua esperienza per tutto il 2025-26. Lui parla già da leader navigato: «Siamo un grande club, vogliamo sempre dare il meglio per questa maglia. Combattere e vincere, io sono pronto a farlo e sono davvero felice di poterlo fare qui alla Juve». Il nodo, come sempre, è di natura economica. I nuovi campioni d’Europa spesero 93 milioni nel 2023 per acquistarlo dall’Eintracht. Siccome la sua quota di ammortamento è di circa 18 milioni l’anno, adesso il Psg eviterebbe la cosiddetta minsulvalenza solo con una cessione da 60 milioni. Cifra che tra dodici mesi, magari con un ulteriore prestito più diritto di riscatto, da trasformare in obbligo a facili condizioni, potrà essere più bassa e garantire addirittura una plusvalenza attorno ai 50. Le due società hanno ottimi rapporti da quando la Signora è rientrata nell’Eca, abbandonando il progetto della Superlega, e stanno proprio ragionando su questa formula. Randal spinge in una direzione chiara, come dimostrano le sue parole.
David l'altro obiettivo per l'attacco
Ma il solo Muani, per quanto in forma strepitosa, alla nuova Juve non potrà certo bastare. Vlahovic non rinnoverà alle cifre proposte (tra i 7 e gli 8 milioni netti, rispetto ai 12 attuali) e in queste ore dovrebbe comunicare questa intenzione anche al nuovo dg Comolli, che ha raggiunto la squadra prima del match contro l’Al Ain soprattutto per risolvere questa controversia. È vero che Dusan ha ancora un anno di contratto, e potrebbe decidere di restare a scadenza, ma il club è entrato nell’ottica delle idee che un grande colpo offensivo sarebbe possibile solamente risparmiando sull’ingaggio monstre del serbo e incassando almeno 30 milioni dalla sua partenza. Questo tesoretto, con Gyökeres più vicino all’Arsenal, sempre che i Gunners non decidano di virare su Sesko del Lipsia, la Signora dovrebbe riversarlo su Jonathan David. Che di milioni ne chiede poco più di 7 a stagione, oltre a un sostanzioso bonus alla firma e altri 12 di commissioni per l’entourage. Per l’ormai ex centravanti del Lilla, svincolato, ci vorrebbe un investimento da 30 milioni per il primo anno tra ingaggio lordo e spese accessorie. Giusto giusto la cifra che da Torino hanno appena scritto sul cartellino di Vlahovic. Anche Tudor ha ormai cambiato le gerarchie del reparto offensivo: all’inizio della sua avventura, Vlahovic era inamovibile. Poi Kolo si è ripreso il posto, chiudendo il campionato in crescita grazie alle reti decisive per la corsa Champions contro Monza, Lazio e Venezia. Il Vlahovic subentrato nella notte di Washington è sembrato un centravanti stanco e distratto. Muani, invece, è apparso clamorosamente sul pezzo. E con David, che parla con la Juve da novembre e si è dato l’orizzonte di metà luglio per rispondere all’offerta, formerebbe un attacco stellare in un mix di tecnica e fisicità, sangue freddo e atletismo. Sono due bomber che potrebbero anche coesistere.