Mettere insieme Bonny e Leoni, farne un bel pacchetto e poi portarlo alla Pinetina. Sarebbe questo il piano dell’Inter. Che, però, si scontra con i programmi del Parma. Il club emiliano, infatti, ha aperto da tempo alla cessione dell’attaccante e sta cercando soltanto di spuntare le condizioni migliori. Per l'uscita del difensore, invece, è arrivato lo sbarramento diretto della proprietà. In sostanza, il presidente Krause ha fatto recapitare il messaggio che, per questa estate, Leoni non si muoverà. Partita chiusa, quindi? Al momento sì. Ma considerato che è appena il 20 giugno, ci sono margini perché ancora tutto possa accadere. Soprattutto se dovesse arrivare un’offerta impossibile da rifiutare.
Derby di mercato
Peraltro, per Leoni, l’asticella è già piuttosto alta. Chi pensava che potessero bastare una ventina di milioni è rimasto deluso. La quotazione del giocatore, infatti, parte da 30 milioni. Ma, come premesso, manca la disponibilità a trattare. Con il fronte Bonny aperto, è chiaro che l’Inter ci riproverà. Ma sarà come scalare la parete sud del K2. E il discorso vale anche per il Milan, ovvero l’altro club molto interessato al gioiello gialloblù. Mentre la Juventus, dopo qualche abboccamento, è da considerare in seconda fila. Ovvio che se si scatenasse un’asta tra le due squadre milanesi e, magari, qualche altra di campionati esteri, il Parma sarebbe ben felice. Al momento, però, non ci sono segnali in questo senso. Anche perché, considerando sempre Inter e Milan, per tentare un definitivo assalto a Leoni, entrambe dovrebbero prima fare posto nel reparto arretrato. Ad ogni modo, in casa nerazzurra c’è un’alternativa al talento classe 2006, romano di nascita. Il nome, come già emerso, è quello di Mosquera. Anche lui è giovane, visto che compirà 21 anni solo tra una settimana, ma soprattutto ha il contratto in scadenza nel 2026. Significa che, senza rinnovo, il Valencia dovrebbe venderlo subito e senza poter chiedere cifre esorbitanti. L’Inter si è inserita proprio in questo varco e conta di raggiungere un accordo con l’entourage del difensore spagnolo, in modo poi da avere una posizione di forza con il Valencia.
La prossima settimana
Tornando a Bonny, come già sottolineato, il percorso appare ormai tracciato. Si tratta di limare le distanze tra ciò che chiede il Parma e quanto è offre il club di viale Liberazione. Si tratta solo di qualche milione di differenza, visto che la società emiliana ne vuole 25 come parte fissa, mentre quella nerazzurra si è spinta a 22, con l’aggiunta di qualche bonus. Resta aperta la questione dell’inserimento di una contropartita tecnica, ma prima i due club devono trovare un’intesa sul valore del cartellino. Probabile che la svolta possa arrivare tra questo week-end o, più probabilmente, la prossima settimana, quando Inter e Parma torneranno ad affrontare la questione in maniera diretta. Insomma, è solo una questione di tempo, anche perché il club nerazzurro ha già una base d’intesa con i rappresentanti di Bonny, che non vede l’ora di spostarsi a Milano. Dove peraltro ritroverebbe Chivu, con cui è scoccata la scintilla e che ha subito dato la sua approvazione per averlo con sé anche in nerazzurro. Volendo, il tecnico rumeno è una sorta di garanzia. Perché è chiaro che Bonny sia ancora nel pieno del suo processo evolutivo e non è detto che possa subito prendersi la scena in una piazza importante come quelle nerazzurra. Avrà bisogno di tempo e anche di poter sbagliare. E, infatti, l’Inter vorrebbe prendere anche un altro attaccante che sia la prima alternativa a Lautaro e Thuram. Anche in questo caso c’è già un nome, che è quello di Hojlund. Solo che le risorse di viale Liberazione non permettono un acquisto a titolo definitivo per 45 milioni, come pretende il Manchester United. La proposta sul tavolo è di un prestito con diritto (o obbligo di riscatto condizionato), ma i Red Devils, da questo orecchio, ancora non ci sentono.