"Il Mondiale per Club è la peggiore idea mai sperimentata nel calcio. L'anno scorso c'erano Coppa America e Europeo, quest'anno il Mondiale per club e l'anno prossimo il Mondiale. I giocatori quando dovrebbero riposarsi?".
L'ha detto Jurgen Klopp scordandosi peraltro della Coppa d'Africa a gennaio '26 (altro regalo del presidente Fifa ai suoi elettori vecchi e nuovi), torneo che, riportato in inverno, finisce per discriminare proprio i calciatori africani rendendoli meno “appettibili” poiché a rischio assenza e infortuni.
Infantino, capace di modificare la geografia del calcio (l'Arabia partecipa alla Gold Cup riservata ai Paesi del Nord e Centro America) se n'è fottuto dei calendari, dei campionati, degli atleti, della loro salute. Riempirà di milioni le società più ricche dopo aver iscritto squadre che non avevano alcun titolo per esserci (l'Inter Miami perché gli serviva Messi), cambiato le regole e inventato norme ad hoc (estensione del mercato, le liste variabili, le ammonizioni onerose) e insomma dopo averne fatte di ogni: gli effetti del Trump's tournament pagato dai sauditi Aramco e Pif si avvertiranno da ottobre.
Se c'è un vincitore, almeno in Italia, questi è Mediaset (ascolti superiori alle previsioni) che già in passato investì con successo sul Mondiale senza azzurri puntando sulla fame di calcio degli appassionati che in estate non si perdono nemmeno Milan-Cologno Monzese.