"Il calcio è di chi lo ama", recita un claim (purtroppo) non più così attuale. Una frase che suona sconosciuta soprattutto se si oltrepassa l'oceano. Il Mondiale per club verrà ricordato anche per gli spalti yankee desolatamente vuoti. L'immagine, quella che vi proponiamo in questo articolo, è eloquente. Vedere un ottavo di finale di una competizione così importante (almeno per la Fifa di Infantino che l'ha fortemente voluta) seguito da un numero di spettatori così esiguo è un cazzotto in un occhio. Sui social le ironie dilagano: "C'è più gente ad un'amichevole estiva durante un ritiro tra le montagne", "Vabbé dai, magari per la finale qualcuno ci va", "Forse dovevano spacciarlo per un torneo di baseball". Sono solo alcuni tra i commenti più benevoli.
C'è poi un altro aspetto da non sottovalutare, quello dello spettacolo. Su questo punto si è espresso anche Klopp senza mezzi termini. A temperature così elevate, con una stagione così pesante appena conclusa e una forse anche peggiore che sta per cominciare, impossibile (o quasi) vedere partite dai ritmi sostenuti.
L'incomprensibile sosta per un maltempo che non c'è
Teniamo per ultimo l'episodio che può essere il perfetto emblema di questo torneo: Chelsea-Benfica, ottavo di finale in North Carolina. Siamo all'87', inglesi avanti 1-0. Manca pochissimo alla fine. All'improvviso arriva il fischio dell'arbitro: gara sospesa. "Ma come?", si chiedono i giocatori increduli in campo, c'è solo qualche nuvola... Tutti negli spogliatoi per rischio (badate bene, rischio) maltempo. A tre minuti e spicci dal fischio finale. La partita viene sospesa per due ore e per buoni tre quarti di questo intervallo ad imperversare sul campo c'è solo il sole. La pioggia? Un miraggio. Fulmini? Neanche un tuono. Si parla di "sosta hot dog" sui social. Si riparte quando ormai in Italia è notte fonda e in campo (finalmente) si assiste ad uno spettacolo emozionante che potrerà alla fine il Benfica a pareggiare al 95' con Di Maria su rigore e al Chelsa di qualificarsi agli ottavi per 4-1 dopo i supplementari.
Restano le perplessità per un torneo agli albori che avrà bisogno di qualche modifica in corsa. "Il calcio è di chi lo ama", forse non negli Stati Uniti.