Non si tratta, dicevamo, di una casualità, ma di una tendenza. Il dato non è alterato da pochi incontri terminati con moltissimi gol, come accadeva in certi Mondiali del passato quando c’erano nazionali non competitive, che venivano travolte con risultati umilianti. Qui l’esplosione è diffusa: in undici partite su tredici ci sono state almeno tre reti (Messico-Camerun e Iran-Nigeria, unico 0-0, le eccezioni), la gara in cui si è segnato di più è stata Olanda-Spagna (e non c’era sicuramente in campo una squadra materasso). Così la media ha raggiunto quota 3,15 gol ogni novanta minuti: un’enormità. Se il Mondiale dovesse terminare così com’è cominciato, diventerebbe quello con più reti dell’ultimo mezzo secolo: dal 1962 a oggi, il record appartiene infatti all’edizione del 1970 con 2,97 a partita. Provate invece a indovinare quando è stato stabilito il primato negativo. Facile: nel 1990, allorché si è giocato nella nostra amata patria del catenaccio. E allora ci viene davvero il sospetto che l’aria che si respira attorno alle partite conti qualcosa: Brasile uguale gol, Italia uguale difesa.
Di sicuro stiamo vivendo un Mondiale assai divertente. Ricco di sconfitte sorprendenti (Spagna, Uruguay), di risultati ribaltati (Brasile, Olanda, Costa Rica, Svizzera, Costa d’Avorio), di gol. E di imperfezioni, ovviamente. Che nessuno ce le tolga.