«TIFO ARGENTINA» - Ripresosi dal momento di commozione che lo ha fatto piangere in conferenza stampa ("era un momento così importante della mia carriera, ed è finito con questa sofferenza...comunque bisogna andare avanti"), Neymar ha tenuto a precisare che "comunque perdonerei Zuniga, non ho rancore nei suoi confronti, mi ha anche telefonato per dirmi che gli dispiaceva e che non voleva farmi del male. Ora io non sento odio per lui, e gli auguro di avere fortuna nella sua carriera". Inevitabile la domanda sulla storica disfatta della Seleçao senza di lui, contro la Germania. "L'ho vista e dopo la partita ho anche pianto - ha detto Neymar - perché i miei compagni non meritavano di uscire in quel modo. Ho sofferto per loro e per le loro famiglie. Vedere una partita in tv è brutto, non mi piace fare il tifo o lo spettatore, ma era la nazionale, erano i miei compagni e dovevo guardarla. Mi sono sentito male, perché davanti a uno schermo non potevo fare niente". "Ma non è che a causa di questa goleada storica - ha aggiunto Neymar - debba finire tutto. Oggi faccio parte di un Seleçao che farà la storia in senso negativo, e rimarremo segnati da questo risultato, ma dobbiamo riprenderci e tornare in cima. Non si può sempre distruggere tutto e cacciare tecnico e giocatori. Nelle visione che ho io del calcio, questo è sbagliato. Dobbiamo tornare a sorridere, e io per primo. Non cambierò il mio modo di essere, e non perderò il mio sorriso perchè non abbiamo vinto questa Coppa. Il mio sogno ora è tornare a giocare e rendere felice il popolo del Brasile". In finale Neymar, pur essendo brasiliano, farà il tifo per l'Argentina: "Lì ci sono due miei compagni del Barcellona, e poi Messi per la sua storia e per ciò che ha fatto finora merita anche il titolo di campione del mondo. È un amico, e farò il tifo per lui".
«TIFO ARGENTINA» - Ripresosi dal momento di commozione che lo ha fatto piangere in conferenza stampa ("era un momento così importante della mia carriera, ed è finito con questa sofferenza...comunque bisogna andare avanti"), Neymar ha tenuto a precisare che "comunque perdonerei Zuniga, non ho rancore nei suoi confronti, mi ha anche telefonato per dirmi che gli dispiaceva e che non voleva farmi del male. Ora io non sento odio per lui, e gli auguro di avere fortuna nella sua carriera". Inevitabile la domanda sulla storica disfatta della Seleçao senza di lui, contro la Germania. "L'ho vista e dopo la partita ho anche pianto - ha detto Neymar - perché i miei compagni non meritavano di uscire in quel modo. Ho sofferto per loro e per le loro famiglie. Vedere una partita in tv è brutto, non mi piace fare il tifo o lo spettatore, ma era la nazionale, erano i miei compagni e dovevo guardarla. Mi sono sentito male, perché davanti a uno schermo non potevo fare niente". "Ma non è che a causa di questa goleada storica - ha aggiunto Neymar - debba finire tutto. Oggi faccio parte di un Seleçao che farà la storia in senso negativo, e rimarremo segnati da questo risultato, ma dobbiamo riprenderci e tornare in cima. Non si può sempre distruggere tutto e cacciare tecnico e giocatori. Nelle visione che ho io del calcio, questo è sbagliato. Dobbiamo tornare a sorridere, e io per primo. Non cambierò il mio modo di essere, e non perderò il mio sorriso perchè non abbiamo vinto questa Coppa. Il mio sogno ora è tornare a giocare e rendere felice il popolo del Brasile". In finale Neymar, pur essendo brasiliano, farà il tifo per l'Argentina: "Lì ci sono due miei compagni del Barcellona, e poi Messi per la sua storia e per ciò che ha fatto finora merita anche il titolo di campione del mondo. È un amico, e farò il tifo per lui".