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Tabarez: «Anche Chiellini era da squalificare»

IL ct dell'Uruguay: «Suarez ha commesso un errore, non un crimine»
RIO DE JANEIRO - Luis Suarez ha commesso "un errore, non è un crimine". A difendere l'attaccante della 'celeste' finito nell'occhio del ciclone (e nei fulmini della Fifa) dopo il morso a Giorgio Chiellini martedì scorso è il ct dell'Uruguay Oscar Tabarez che ne ha parlato nel corso di un lungo monologo che ha sostituito l' conferenza stampa prima degli ottavi di finale contro la Colombia, in programma domani a Rio. Suarez ha commesso un "fallo, una trasgressione della regola, ma non è un crimine", ha esordito il 'Maestro', riconoscendo comunque la colpa del suo giocatore squalificato per nove turni e per quattro mesi da qualsiasi attività legata al calcio. "Io non giustifico niente - ha aggiunto Tabarez - ma penso che a chi commette un errore bisogna dare l'opportunità di parlare. Siamo esseri umani e commettiamo degli errori". "Alla conferenza di oggi - ha esordito - voglio parlare della squalifica che ha colpito il nostro compagno di squadra, lui è il protagoinista di questa vicenda ed è lui che occupa i nostri pensieri", le parole di Tabarez che non ha riposto ad alcuna domanda ed è andato avanti col monologo per 15 minuti. Dopo aver ricordato la sua carriera di allenatore e il suo ruolo di ambasciatore all'Unesco, Tabarez ha spiegato che pensava che sia Suarez ma anche Chiellini sarebbero stati squalificati: "Abbiamo pensato che entrambi sarebbero stati puniti", ha chiosato, aggiungendo che la delegazione uruguayana "mai avrebbe pensato che il nostro giocatore sarebbe stata giudicato con tale, eccessiva severità".

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