ROMA - Edgardo Bauza non risparmia attacchi al probabile futuro commissario tecnico dell'Argentina, Jorge Sampaoli: "Sapevo che da diversi mesi stava parlando con alcuni dirigenti e collaboratori. Non mi sembra logico, né etico". Queste le parole del Paton, esonerato ad inizio aprile dalla Federcalcio argentina (Afa), poco dopo la sconfitta nell'ultima gara del girone sudamericano di qualificazione a Russia 2018, persa per 2-0 in casa della Bolivia. Gruppo in cui ora Leo Messi (squalificato in nazionale) e compagni sono al 5° posto in classifica, che garantirebbe "solo" l'accesso tramite spareggio contro la finalista della zona Oceania.

QUALIFICAZIONI RUSSIA 2018 - SUDAMERICA

ESONERO GIA' DECISO - Bauza, che non ha più nulla da perdere, si sfoga nell'intervista alla testata La Capital andando oltre il discorso sull'allenatore del Siviglia: "Se non mi hanno cacciato prima, è solo perché abbiamo battuto il Cile. Ma ha tutto a che fare con la questione politica dell'Afa". Poi l'ex ct, durato solo otto mesi sulla panchina della Seleccion, spiega meglio il suo rapporto con la Federazione argentina: "Quando abbiamo iniziato a parlare di calcio non mi hanno detto niente perché non avevano alcuna idea calcistica. Sono sindacalisti. Non lo dico in dispregiativo, è vero...". "L'amarezza - conclude Bauza - è perché allenare in un Mondiale era l'unica cosa che mi mancava. Era ciò che avrebbe completato la mia carriera".

SAMPAOLI, ARGENTINA: "IL SIVIGLIA SA CHE LO VOGLIAMO"