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"L'omosessualità è una malattia mentale". Bufera ai Mondiali per una frase

A poche settimane dal via della competizione, una dichiarazione di un ambasciatore, scatena le polemiche

A poche settimane dall'inizio dei Mondiali in Qatar, le dichiarazioni di Khalid Salman, ex calciatore e ambasciatore della manifestazione, scatenano le polemiche. Salman ha infatti definito l'omosessualità come "una malattia mentale". L'intervista è stata realizzata dalla tv tedesca Zdf e andrà in onda in uno speciale denominato "Il Qatar segreto". "Durante i mondiali di calcio arriveranno molte persone nel nostro Paese. Parliamo per esempio dei gay - ha detto Salman -. La cosa più importante è la seguente: accetteremo tutti coloro che verranno nel nostro Paese. Ma loro dovranno accettare le nostre regole. L'omosessualità è proibita, perché è una malattia mentale", ha aggiunto, prima di essere interrotto da un addetto stampa.

In Qatar l'omosessualità è vietata

L'omosessualità in Qatar è severamente vietata e può essere punita con sette anni di reclusione. L'emiro Al-Thani aveva dichiarato a fine settembre che tutti i membri della comunità LGBT saranno accolti "senza discriminazione" durante i Mondiali, mentre la Fifa, ha assicurato nelle scorse settimane che le bandiere arcobaleno, simbolo della comunità LGTB, saranno autorizzate nelle vicinanze degli stadi.

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