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Le 10 domande al Mondiale: Lewa re del gol, sorpresa Moukoko e l’Africa è in ritardo

Getty Images

L’Argentina favorita, Messi decisivo. Senegal, Camerun, Marocco, Ghana e Tunisia, rose ancora non competitive. Peccato il ko di Mané

4) Chi vincerà il Mondiale

L’Argentina sovente è arrivata al Mondiale in crisi di identità e per spiegarlo non bastava neanche il celebre aforisma di Jorge Luis Borges: “Gli argentini sono italiani che parlano spagnolo e si credono inglesi”. Adesso, invece, a parte il sostegno dei risultati (36 partite senza sconfitte, la Coppa América che ha riempito il vuoto di titoli) la forza è proprio la serenità ritrovata con “l’anomalo” ct Lionel Scaloni. L’allenatore oltre a spingere su Messi, ha cercato un leader difensivo, trovandolo in Cristian Romero, maturato tra Bergamo e Premier. Gli argentini sono argentini che giocano il loro calcio e con questo pensano di poter vincere.  

5) Il giocatore decisivo

Leo Messi. Così, secco perché se l’Argentina è la favorita, allora la Pulce è il suo profeta. Del profeta ha la capacità di trasformare le cose impossibili in possibili, ma non gli atteggiamenti da leader del suo rivale Cristiano Ronaldo, a differenza del quale ha un domicilio comodo e ben retribuito a Parigi, dagli stessi padroni di questo Mondiale. Leo ha sempre mostrato le sue fragilità senza nasconderle (e ieri c’era lieve apprensione per le sue condizioni) , il suo è un modo operaio di essere “capitano mio capitano”: non salire su un banco a sdottorare ma lavorare accanto agli altri fornendo un esempio: io faccio quello che so fare al meglio, voi fate lo stesso.  

6) L’assenza più fragorosa

Il Senegal va al Mondiale senza la sua stella, Sadio Mané e lo spettacolo perde il miglior giocatore africano del 2022 e uno dei migliori al mondo, secondo dietro Benzema al Pallone d’oro. L’attaccante del Bayern Monaco è stato operato pochi giorni fa, intervento riuscito. Il Senegal, per riconoscenza, lo ha lasciato comunque nella lista dei convocati. Che peccato. E se la sua è la più fragorosa, ce ne sono altre, soprattutto tra i migliori realizzatori. Per motivi diversi non vedremo quattro dei primi cinque cannonieri della A, due dei primi tre di Premier,  quattro dei primi cinque di Liga, tre dei primi cinque di Bundesliga. 

7) La storia più bella comunque sia

Vedere Christian Eriksen campeggiare tra i convocati della Danimarca. Una vita appesa a un filo al Euro 2020, quei maledetti momenti durante la prima partita del Gruppo B, il 12 giugno 2021 al Parken di Copenhagen contro la Finlandia, quell’arresto cardiaco che poteva cancellare la sua esistenza. Poi i soccorsi, per fortuna rapidi ed efficaci, la vita salvata, ma il calcio? In Italia nelle sue condizioni, con un defibrillatore sottocutaneo, non può giocare, ma lui è andato a ricostruirsi la sua carriera calcistica altrove, è tornato in Inghilterra ed è di nuovo in Nazionale. Uno che il Mondiale l’ha vinto, prima di giocarlo.  

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