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Mondiali, morto un operaio immigrato: anche la Fifa conferma

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L’incidente è avvenuto durante la fase a gironi. Protesta nella città svizzera di Briga, dove è nato Gianni Infantino

Anche la Fifa ha confermato la notizia anticipata da “The Athletic”: un lavoratore immigrato in Qatar è morto mentre lavorava vicino al resort che ospitava la delegazione dell’Arabia Saudita, le autorità locali hanno aperto un’inchiesta. L’incidente è avvenuto durante la fase a gironi, l’operaio stava lavorando con un carrello elevatore. Un ufficiale del Qatar ha detto che “se le indagini evidenzieranno che non sono stati rispettati i protocolli di sicurezza, la società incaricata dei lavori sarà sottoposta ad azioni legali e sanzioni severe". Esiste un fondo adibito a risarcimenti per incidenti sul lavoro che, spiegano le autorità, nell’ultimo anno è intervenuto versando oltre 350 milioni.  

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Protesta

Ieri intanto tre cartelloni giganti sono stati fatti circolare nella città svizzera di Briga, dove è nato Gianni Infantino, per chiedere al presidente della Fifa di risarcire i “migliaia di lavoratori migranti morti o sfruttati per il Mondiale di calcio in Qatar”. Lo afferma un comunicato di Avaaz, movimento impegnato nella difesa dei diritti umani e altre sfide globali. I tre cartelloni recitavano: “Infantino: i tuoi familiari sono stati migranti. Migliaia di persone come loro sono state vittime di questo Mondiale. Risarcimenti subito”. 

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