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Navas, al Mondiale con rabbia: attacco al PSG

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Il portiere costaricense, vicino al Napoli nello scorso mercato estivo, sbotta in un'intervista a 'El Pais' circa il ruolo di riserva di Donnarumma al quale è costretto in questa stagione

A poche ore dal debutto nel terzo Mondiale della propria carriera, che lo proietta sempre di più nella storia del calcio costaricense, di cui è già capolista indiscusso nella classifica di presenze in nazionale, Keylor Navas si è sfogato in un’intervista rilasciata a 'El Pais'.

Il paradosso di Navas: stella del Costa Rica, riserva nel PSG

Il portiere classe ’86 è infatti arrivato a Qatar 2022 in una situazione molto differente rispetto a quanto accaduto prima di Brasile 2014 e Russia 2018, tornei che arrivarono rispettivamente nella piena esplosione del giocatore, che si trasferì al Real Madrid proprio al termine del Mondiale brasiliano, e in pieno dell’era di trionfi dei Blancos che con Zinedine Zidane in panchina conquistarono tre Champions League consecutive, tra il 2016 e il 2018, con Navas titolare indiscusso.

Navas all'attacco: "In panchina non per colpa mia"

Al PSG dal 2019, Navas, titolare nelle prime due stagioni, è stato in ballottaggio con Gigio Donnarumma nella scorsa annata, salvo essere relegato in panchina in quella attuale, che lo vede fermo a zero presenze in gare ufficiali nei primi tre mesi tra Ligue 1 e Champions League. Non il viatico migliore in vista di un Mondiale già in salita, visto che Costa Rica dovrà vedersela nel girone con Spagna e Germania oltre che con il Giappone, ma alla vigilia del debutto contro le Furie Rosse Navas si è lasciato andare ad una polemica piuttosto aspra, pur senza far trasparire il bersaglio dei propri strali: “Se non gioco nel Psg non è per colpa mia. Semplicemente qualcuno non vuole che io giochi” il durissimo ed enigmatico affondo.

"Sapevo che avrei giocato nel Real Madrid"

Navas, che in estate è stato vicinissimo al trasferimento al Napoli, poi non concretizzatosi per il mancato accordo tra il club azzurro e il PSG e tra il Napoli e lo stesso portiere, rincara poi la dose: "Quest'anno non ho mai giocato, ma mi sento bene e tranquillo. È sempre meglio giocare, ma dipende molto anche da come ci si approccia ad affrontare un Mondiale. Io mi sono allenato molto bene e duramente, se poi non gioco nella mia squadra, non è per il mio livello basso, né per mancanza di condizione. Ma è la mia terza Coppa del Mondo e voglio davvero godermela e aiutare il mio paese". Poi un amarcord sulla propria infanzia e sui sogni realizzati: "Ho sempre voluto fare il portiere, fin da piccolo avevo le idee chiare. E i miei sogni erano giocare per la mia nazionale e per il Real Madrid. Ricordo che quando avevo 7 o 8 anni mi intervistavo da solo. Interpretavo entrambi i ruoli, giornalista e calciatore. Dicevo: 'Bene, eccoci con Keylor Navas, portiere del Real Madrid, che ha appena con la nazionale…'. E mi mi rispondevo: 'Sono molto felice, sono venuto qui con mia madre, che è su una sedia a rotelle ed è anziana…'”. Infine una riflessione sulle proprie qualità da pararigori: "C'è studio, cerco di ricavare più informazioni possibile, ma c'è anche intuito. Alla fine è come tutto nella vita, non si sa mai. C’è un giocatore che su dieci ne tira otto a destra, due a sinistra. Tu che fai? Dove ti butti?".

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