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Il numero uno tra i perdenti: la maledizione di Uragano Kane

 

Debutto contro l'Iran per il Il capitano dell'Inghilterra: per lui zero trofei, ma può essere il primo a fare il bis nella classifica dei cannonieri al Mondiale. Se i cammelli lo lasciano dormire...

INVIATO A DOHA - Gl i ultimi saranno i primi ma i secondi spesso restano secondi. È questo il fastidio, quasi una puntura d’insetto, che ha accompagnato Harry Kane verso il Qatar. Le etichette sono fardelli ingenerosi: grande centravanti, grande realizzatore, grande perdente. Gli hanno rinfacciato anche le colpe non sue. È sempre arrivato a un passo dalla festa collettiva, finale di Champions con il Tottenham e finale di un Europeo con l’Inghilterra, ma alla fine ha visto saltare gli altri sul palco. Ventinove anni, trecentoventotto gol in carriera. E zero titoli: l’assurdo meccanismo ostativo dei giochi di squadra.

Il record

Eppure, nel giorno dell’esordio contro l’Iran, Kane comincerà l’inseguimento a un primato individuale che gli renderebbe giustizia a margine dei risultati del gruppo di Southgate. Avendo vinto la classifica cannonieri del Mondiale 2018, con 5 reti, ha l’occasione di diventare l’unico calciatore della storia a essersi ripetuto nella specialità. Nessun fenomeno del passato ci è riuscito. «Ma a me interessa l’obiettivo collettivo - sottolinea - So benissimo che tra quattro anni potrei non sentirmi forte come oggi. Il Mondiale è una storia da vivere al massimo perché può capitare poche volte dentro una carriera».

La corsa

Il girone eliminatorio è un supporto alle sue referenze: dopo l’Iran, l’Inghilterra affronta altre due squadre alla sua portata e sembra destinata a raggiungere facilmente gli ottavi da prima in classifica. Chissà se le porterà fortuna David Beckham, che ieri è sbarcato a Doha e oggi sarà in tribuna allo stadio Khalifa. In patria lo criticano perché, coperto di soldi dall’emiro, sta facendo da anni il testimonial del Mondiale. Invece Kane, come altri capitani, ha deciso di indossare la fascia da capitano color arcobaleno come gesto di protesta verso un Paese che considera i diritti umani un elemento arbitrario del sistema. «Sì - conferma -, abbiamo deciso così. Se poi verremo puniti, affronteremo la cosa. Questa vicenda con il calcio non c’entra». La Fifa ha già fatto sapere che prenderà provvedimenti disciplinari.

Il sonno

Ma questo non preoccupa gli inglesi. Non quanto i cammelli almeno. Alloggiando in una struttura lontana dalla città, poco lontana dal mare ma circondata dal deserto, alcuni membri della spedizione hanno raccontato di essere stati disturbati dai rumori molto intensi degli animali che circolavano nella zona. In Qatar i cammelli sono utilizzati per tutto e sono dappertutto. Sono ad esempio unità della polizia come i nostri cavalli. Ma corrono anche in pista, ogni venerdì da ottobre a febbraio, sul circuito di Al Shahaniya, come cavalli professionisti. Possono raggiungere velocità massime di 65 chilometri orari.

Lo stimolo

A Kane basta invece correre poco (si fa per dire) per raggiungere Wayne Rooney in testa alla classifica all time dei bomber inglesi: il parziale dice 51 a 53. Il più illustre predecessore di entrambi, Gary Lineker, è in Qatar come opinionista televisivo («per raccontare, non per commentare») ma in passato non è stato tenero con Harry, considerato troppo fragile. Una spinta in più per il nostro, che forse un giorno lascerà il Tottenham per vincere più facilmente e frequentemente. Questo però non ditelo ad Antonio Conte, almeno finché sarà lì.

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