MILAN-JUVENTUS 0-2
VALERI
Da incorniciare. Per le decisioni prese. Per la serenità vista in campo. Per la fiducia che ha dato ai giocatori e a se stesso. Valeri (e i suoi assistenti) non hanno sbagliato nulla. Chapeau.

VAR - L’ha visto, che non era rigore, anche ad occhio nudo, indicando l’angolo. Ha aspettato, perché così è il nuovo mondo arbitrale, il check del VAR (Di Bello), che ha confermato. Perché dopo la traversa colpita da Kalinic (partito regolare), Çalhanoglu s’avventa sul pallone, tocca di testa, il pallone colpisce sul ginocchio/ coscia destra di Rugani e poi sul suo braccio sinistro, già quasi raccolto al corpo. Per l’uno (il tocco sulla gamba) e per l’altro (il braccio già raccolto) è stato bravo Valeri a considerarlo involontario.

NO RIGORE - I rossoneri (del pubblico, più che i giocatori in campo) hanno protestato per un presunto tocco di braccio (sinistro) di Barzagli dopo il colpo di faccia )piena) di Antonelli: non c’è nulla, pallone sulla gamba, anche qui un controllo silente dall’alto ha dato solo conferme.

OFF SIDE - Con due assistenti come Giallatini e Dobosz (tutte e tre della sezione di Roma2), difficile trovare serate storte sui fuorigioco. Giusti quelli segnalati su Kalinic (passaggio di Çalhanoglu) e Abate (netto). Da manuale quello di Mandzukic sul colpo di tacco di Higuain (e forse questo ha innalzato la difficoltà della decisione) a fine primo tempo: anche senza VAR, Giallatini ha pizzicato, a sessanta metri di distanza, la gamba sinistra del croato in off side.

DISCIPLINARE - Valeri bravissimo (e la fiducia che ha preso col passare dei minuti gli si è letta nella serenità che aveva negli occhi) nella gestione disciplinare: ha redarguito (solo) Rodriguez su Cuadrado, ha visto benissimo che il rischioso (neanche poco) intervento di Borini su Cuadrado era sul pallone, ammonendo poi Kessie dopo un buon vantaggio, mostrando infine il giallo a Zapata (diretto su Matuidi.

SBAVATURE - Pignoli, però. E allora, un paio di errori: è fallosa - e forse anche da sanzionare disciplinarmente - l’entrata di Mandzukic su Abate ad inizio gara (solo sul piede dell’avversario che gli aveva spostato il pallone). Lo è, anche, quella di Zapata diretto su Dybala, senza pensare al pallone.