JUVENTUS-ATALANTA

Eccoli, i limiti di una gestione (decennale, si badi bene) arbitrale mirata ad affari politici più che ad aspetti tecnici (che pochezza ha prodotto). Chiffi è un neopromosso, ieri l’11ª partita in A della carriera. Ha dimostrato di non essere pronto (e forse non è solo questione di serie). Ma non lo sarà mai nessuno, inutile buttare a mare arbitri giovani senza salvagente. Quando eravamo una categoria che il mondo ci invidiava, in A si arrivava per gradi, ci si mettevano anni per collezionare numeri che adesso si fanno in una stagione. E poi (vero Rizzoli?), che senso ha mandare allo sbaraglio un giovane? La Juve - che piaccia o no - è sempre la Juve: se va bene, tutto fila liscio; ma se qualcosa s’inceppa, il malcapitato di turno viene bruciato. E’ successo (e succederà, vedrete quando tornerà ad arbitrare) a Manganiello sabato a San Siro (altro arbitro non proprio - si fa per dire - élite), ieri c’è cascato Chiffi.

FOLLIA DOUGLAS - La summa degli errori è tutta nella gestione del caso Douglas Costa-Di Fancesco. Che già prima (dall’altra parte del campo) s’erano beccati. Poi, il bianconero, in serie: a) entra da dietro duro su Di Fra jr; b) lo colpisce con una spallata (destra, potrebbe starci la prova tv); c) tenta di colpirlo e lo sfiora con una testata (e Chiffi è proprio lì e fa solo giallo); d) gli sputa (e il VAR Di Bello ci mette quasi 2’ per segnalare). Douglas Costa rischia almeno tre giornate.

EPISODI - In rapida successione: Mandzukic-Ferrari: trattenute reciproche. Bonucci-Ferrari, il bianconero allarga il braccio, c’è il contatto con Ferrari, poi si tocca lui il volto. Locatelli-Dybala: prima il pallone; gol Duncan a gioco fermo: fallo di Djuricic su Cancelo. Ferrari-CR7: mano appena appoggiata sul fianco sinistro ma rischia. Bonucci spinge Boateng: rischio.