NAPOLI - La verità sul Pipita l’ha scritta ieri il collega Hysaj sottoforma di hashtag, postando una foto social che li ritrae di spalle, fianco a fianco, sul prato del San Paolo dopo la vittoria con il Sassuolo che ha consolidato il primo posto del Napoli: “#WithTheBest. #Beast. #Top #GonzaloHiguain”. Traduzione: con il migliore di tutti. Bestia, nel senso di mostruoso. Top, ovvero il massimo. Gonzalo Higuain: il fuoriclasse universale che segna come nessuno e che come pochi nella storia azzurra è riuscito a convincere i napoletani che lo scudetto non è più soltanto un sogno.
IL RE - E allora, dalla verità di Hysaj a quelle di Higuain: 20 gol in altrettante partite di campionato, con un solo rigore; 22 contando anche le tre gare di Europa League e quella di Coppa Italia che, per un pelo, rovinano la media perfetta di una rete a partita. E ancora: sette doppiette, di cui le ultime cinque segnate consecutivamente dall’Inter al Sassuolo, e soprattutto un’enciclopedia di calcio purissimo recitata ogni volta a memoria, mettendo giusto il piede in uno stadio. Italiano o europeo. Il re del ruolo nel mondo: perché d’accordo Suarez e Lewandowski, ma il Pipita alle spalle non ha mica il Barça e il Bayern. Con tutto il rispetto per i suoi bravissimi, anzi eccezionali compagni di squadra.
ELVIS E NORDAHL - L’uomo che viene dalla città del tango, insomma, ha cominciato a segnare con il ritmo del rock d’autore: adrenalina pura come Elvis e statistiche degne di Gunnar Nordahl, il Pompiere svedese del Milan che nella stagione 1949-1950 ha stabilito un record del calcio italiano: 35 gol in un solo campionato. Una leggenda. Un indimenticabile mito che resiste da quasi 66 anni e che, da chissà dove, sarà costretto a fare i conti fino alla fine con el fuego dell’inarrestabile Pipita: se la matematica non è un’opinione, e se Gonzalo continuerà con questa media, a fine stagione toccherà riscrivere la storia.
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