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Serie A, Torino-Juventus 1-3: doppietta Higuaìn, festa in rimonta

ANSA

Belotti porta in vantaggio la squadra di Mihajlovic, poi il Pipita ribalta il risultato. Nel recupero il tris di Pjanic. Allegri è a +7

TORINO - Un derby che diventa meta-derby e che offre agli innamorati del pallone la personale sfida tra i due gioielli più preziosi. Il gol di Belotti, la doppietta di Higuaìn in rimonta e il tris di Pjanic nel recupero. A far festa è la Juventus, che supera 3-1 il Toro e allunga momentaneamente a +7 su Roma e Milan. Il Gallo apre le marcature al 16’ per poi assistere alla furia del Pipita che si concretizza nelle reti siglate al 28’ e all’82’. L’argentino torna grande anche in campionato sbloccandosi dopo quattro partite e nel finale va vicino alla tripletta, negatagli da Hart. Ma il portierone inglese poi non può nulla sul tap-in del Pianista.

Torino-Juventus 1-3: tabellino e statistiche

Classifica Serie A

BOMBER - Piacevole e mai soporifero se non nell’epilogo della prima frazione. L’irruenza da derby coinvolge entrambe le squadre toccando inizialmente la persona di Mandzukic. SuperMario corregge il tiraccio di Khedira e costringe Hart a una risposta d’istinto che salva il risultato. Lo 0-0, però, ha vita breve. Baselli resta indisturbato sulla destra, mette in mezzo per Belotti che anticipa Lichtsteiner e batte Buffon di testa (16’). L’altro numero 9 non resta a guardare, ma si rende soltanto protagonista di una debole conclusione che non crea alcun pericolo. Il Gallo strappa gli applausi dello stadio quando parte palla al piede dalla difesa ed è fermato dall’intervento di Rugani. Poi, al 28’, la zampata vincente della Juventus. Il fortuito tacco di Mandzukic regala a Higuaìn la possibilità del tu per tu con Hart, ultimata con freddezza e con la corsa verso la panchina compensata dall’abbraccio dello zio Pat.

IN RIMONTA - Allegri e Miha non cambiano e tornano dagli spogliatoi con le stesse truppe. La geometria di Marchisio premia l’inserimento di Khedira, ma il colpo di testa del tedesco termina a lato. Poco più tardi Rugani si becca il giallo perché ferma irregolarmente Belotti e il Toro accarezza nuovamente il vantaggio: Benassi calcia dal limite trovando il muro provvidenziale della Juve (60’). Né Dybala, né Pjanic. Il primo cambio di Allegri è Lemina. Poi Chiellini combina quasi la frittata scatenando il contropiede di Baselli, che opta per la soluzione più difficile e sbaglia l’assist elementare per Iago. La Joya entra al 71’ (fuori Mandzukic) riattivando l’HD e il destro a giro di Ljajic resta già in archivio come la chance più clamorosa del secondo tempo Toro. Mihajlovic tenta il tutto per tutto con gli ingressi di Martinez e Boyé, Allegri opta invece per quello di Pjanic. Ma l’uomo derby, come già successo con altre maglie, è Higuaìn. Minuto numero 82: riceve una delle poche palle giocabili e da grande attaccante fa piangere Hart con un destro a giro di rara potenza. E in pieno recupero ecco arrivare il tris. Lo firma Pjanic al 92’ battendo sulla ribattuta il portiere inglese dopo una delle invenzioni della Joya.

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